Corea Del Sud: un finale col botto
di Comitato Gestione Genova · Pubblicato · Aggiornato
Il nostro viaggetto è al termine, siamo ritornati a Seoul per un’ultima mezza giornata che pensiamo di passare al mercato di Namdaemun, il più antico della capitale. Giriamo tra le bancarelle tutto il pomeriggio comperando varie cosette ed assaggiando il buon cibo di strada.
Alle 18 in tre decidiamo di tornare in albergo per preparare i bagagli per l’indomani. Ed è qui che Maria Giulia si accorge di non avere più il passaporto: guarda dappertutto, disfa i bagagli due volte, ma nulla, non si trova.
Che fare? Domani mattina abbiamo la partenza!
Io telefono subito ad Avventure, mi faccio mandare i riferimenti dell’Ambasciata, sento anche i nostri compagni che immediatamente ripassano dai luoghi visitati per controllare se qualcuno ha visto il documento, ma alle 19 ci diamo per vinti: il passaporto è definitivamente ed irrimediabilmente perso.
Proviamo a telefonare all’Ambasciata con poche speranze, è sabato sera, ma al numero di emergenza miracolosamente rispondono e ci danno appuntamento alle 21.30 con i seguenti documenti: 2 fototessera, la copia del biglietto, la fotocopia del passaporto, un documento valido, la denuncia di smarrimento. Maria Giulia fortunatamente ha tutto, manca solo la denuncia che dobbiamo fare ad una stazione di polizia. Guardando su internet scopriamo che una stazione di polizia è molto vicino a noi e così ci avviamo tutti. I poliziotti sono molto gentili, ma sono molto in difficoltà con le nostre lettere, che non leggono e non capiscono, e per ben tre volte sbagliano il nome. Io mi azzardo a dire di farlo scrivere a me e… loro accettano… così alle 20.40 abbiamo anche la denuncia in coreano e possiamo prendere due taxi per andare all’Ambasciata. Lì i gentili funzionari in 40’, è sabato sera, ci fanno un documento sostitutivo e domani potremo partire tutti assieme. 
Ed infatti l’indomani il volo parte regolarmente per Roma con tutti noi a bordo.
Ma non è ancora finita in quanto su Roma alle 19, quando arriviamo, c’è in atto una grande tempesta. L’aereo gira sull’aeroporto per un’ora, tenta di atterrare, ma i vuoti d’aria si susseguono uno peggio dell’altro, l’aereo sbatte come se ci trovassimo su di una centrifuga ed infine siamo dirottati su Napoli. Qui ci fermiamo più di due ore senza poter scendere. Sono già 17 ore che siamo su quest’aereo, le toilette cominciano a cedere e siamo pieni di fame.
Finalmente a mezzanotte l’aereo può ripartire e circa alle 1 atterriamo finalmente a Roma dove un caposcalo con gli occhi a mandorla e l’accento romanesco ci dice che dobbiamo ritirare i bagagli poiché le coincidenze sono oramai perse e ci daranno un albergo al Vaticano (?); un pulmino ci aspetterà fuori dell’aeroporto.
Ma i bagagli non arrivano ed il lost end found, interpellato, ci obbliga ancora ad attendere. Finalmente verso le 2 i bagagli compaiono sul nastro, ci avviamo all’uscita, ma del pulmino promesso neppure l’ombra: se ne è andato convinto di aver raccolto tutti. 
Così cerchiamo un desk di ITA per chiedere il reindirizzamento dei voli interni. Ma non siamo gli unici, oggi sono stati dirottati 16 voli, e circa 400 persone sono in fila per diversi motivi: chi chiede albergo, chi non potrà ripartire se non tra qualche giorno, chi chiede rimborso del volo, chi come noi una nuova sistemazione. Io telefono alle Emergenze di Avventure, nessuno risponde, mando W.A. ai vari gruppi di aiuto, nessuno legge. La fila si muove con una lentezza esasperante e noi siamo tutti in piedi: qualcuno si sente male, qualche altro turbolenta e fa casino. Intervengono i carabinieri. Alle 4 Andrea, che ha alle 11 una riunione importante, si avvia alla stazione, prenderà il primo treno; alle 5 io mando un W.A. a Paolo Filippo Nugari…ma dorme. Nel mentre siamo sempre in piedi in una fila che sembra non terminare mai!
Alle 6.50 Filippo risponde, ma noi siamo arrivati al nostro turno e ci sistemano sui primi voli del mattino. Soltanto Antonino, per Brindisi, non trova posto né al mattino, né al pomeriggio. Tornerà anche lui in treno.
Paolo Filippo ci comunica che i due che non sono riusciti a tornare in aereo avranno i voli interni rimborsati e tutti contenti, un po’ allucinati poiché sono due notti che non dormiamo, andiamo a festeggiare con briosche e cappuccino ai bar di Fiumicino.
Che finale! Veramente non ci saremmo aspettati un finale di questo tipo dopo un viaggio dove tutto era filato liscio senza alcun problema. 
Ringrazio tutto il gruppo che si è dimostrato solidale e collaborativo durante tutto il viaggio ma soprattutto in queste situazioni problematiche finali. Un grande abbraccio a tutti. Arrivederci alla prossima Avventura!
