Sez di PALERMO


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Speleologia

CARSICA

Escursioni domenicali nelle grotte di Sicilia: PALERMO

Monte Pellegrino: Abisso della Pietra Selvaggia

Monte Inici Castellamare (TP) :Grotta dei Cocci, Grotta dell'Eremita

Isnello (PA) Madonie:Abisso del Vento

Custonaci (TP): Abisso Purgatorio

Cefalu' (PA): Grotta del Gatto

CATANIA - Etna:Grotte vulcaniche,nel cuore dell'Etna

Se non sei speleologo, il Club Alpino Italiano(C.A.I.) effettua due corsi d'introduzione alla speleologia ogni anno


SPELEOLOGIA URBANA

Visita guidata di Palermo sotterranea:

I Qanat, antiche cavità sotterranee scavate dagli Arabi per uso idrico.

Cave di tufo. Vere e proprie cave, sotto i palazzi di Palermo, dove anticamente si estraevano, con mezzi primordiali, i blocchi di tufo.

Speleosub

Visita Guidata alle cavità sommerse;

Grotta della Mazzara
- Capo Gallo -

Palermo Grotta dell'Olio - Sferracavallo -

Palermo Cunicoli - Itinerario naturalistico - Sferracavallo - Palermo

Grotta dell'Accademia - Terrasini - Palermo

Grotte sommerse della Riserva dello Zingaro


La Riserva dello Zingaro, compresa nel territorio comunale di San Vito Lo Capo e Castellamare del Golfo, si sviluppa da N a S per circa 7 Km, tra Torre dell'Impiso e l'abitato di Scopello. La costa rocciosa nella quale si trovano le grotte sommerse della Riserva dello Zingaro, si presenta poco articolata, con minuscole insenature e piccole falesie, dietro le quali si innalzano verso W i monti: Passo del Lupo, Speziale e Scardina. Vi descrivo a seguire alcune delle cavità esplorate.

La grotta Grande della Ficarella, è la più sviluppata in questo complesso. Costituita da una galleria lunga circa 130 m, ha l'ingresso posto tra le profondità di -17m e -30m, alto oltre 10; la sezione si mantiene per diverse decine di metri, successivamente si restringe verso l'interno dove è presente una bolla d'aria, ampia circa 20m. Blocchi di crollo, formati da interi pacchi di strati distaccati dalla volta, si rinvengono nel settore interno. Una forte presenza d'acqua dolce si nota nei primi 10 metri di profondità, segnata da un brusco abbassamento di temperatura e visibilità. L'elevato spessore dello strato di miscela delle acque (dolci e salate - aloclino) fà supporre che questa cavità sia il collettore principale dell'area, non essendoci altre sorgenti nella fascia costiera alle spalle. Per la vastità degli ambienti ed anche la più spettacolare da visitare in condizioni di normale trasparenza dell'acqua, grazie al suo enorme ingresso si riesce a scorgere una seppur debole e circoscritta luminosità dell'entrata, a più di 100 mt di distanza.

La grotta delle Colonne, poco più a Sud di Torre dell'Impiso, è costituita da un ampio camerone a cui si accede a profondità di -35, all'interno della quale sono presenti vari cunicoli con altezza di mt.1 e larghezza cm. 60 circa: da un secondo ingresso posto a -25, si accede ad un ampio tunnel a forma di U molto ben concrezionato di stalattiti, stalagmiti e colonne che lasciano pensare che la grotta doveva essere in passato emersa. Procedendo all'interno del tunnel si incontrano una serie di camini con una altezza di Mt. 10 circa, senza apertura all'esterno. Da notare inoltre una notevole presenza di gamberetti rossi e spugne a canna d'organo.

La grotta dei Caschi Varicolari, con ingresso posto a -6 Mt. di profondità, è costituita da un cunicolo di circa 30 Mt. di lunghezza orientato NE-SW, largo mediamente 1-2 metri, che termina verso l'interno con una saletta in bolla d'aria riccamente concrezionata.

La grotta del Tunnel, si apre a poche decine di metri a SE della grotta dei Caschi Varicolari, caratterizzata da un andamento meandriforme e terminante in un pozzo a cielo. L'ingresso, sito a -10 Mt. di profondità, è fortemente rielaborato ed allargato dall'abrasione marina. Le grotte della Riserva dello Zingaro possono essere divise in due categorie in funzione di profondità e dei caratteri morfologici. Una prima categoria comprende le cavità più superficiali, site entro i -15 Mt.: caratterezzate da una prima parte a cunicolo o galleria, completamente sommersa, che immette in saloni generalmente in bolla d'aria o del tutto emersi, più o meno sviluppati o concrezionati. Alla seconda categoria possono essere ricondotte le cavità più profonde (fino a circa -50 Mt.), non molto sviluppate e con morfologia irregolare, sovente costituite da saloni e cavernoni, molto raramente concrezionati.

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