1987 Botswana

Atto unico per elefante solista e coro

La scena: notte senza luna, savana arborea sulle rive di un fiume, nove tende sparse tra gli alberi, braci di un fuoco quasi spento con a lato un grosso camion.

Gli interpreti: Jumbo, vecchio elefante molto affamato e un pò miope. Mike e Nick, guide, profondamente addormentate, la prima sul tetto del camion, la seconda in tenda, abbracciata alla sua splendida bionda. Maurizio, Giuliana, Anna, Vilia, Poldo, Annamaria, Paolo, Grazia, Luca, Riccardo, Auro, Nevio, Sergio, gruppo di turisti-esploratori che, reduci da una giornata passata a rimettere in sesto le tende devastate dai babbuini, dormono il sonno dei giusti attorno al fuoco.

 

Jumbo (strappando con gusto i rametti dell’albero esattamente sopra al camion): “Buone queste foglioline, peccato che questo strano masso mi impedisca di arrivare alle più succulente, vediamo un pò se allungando meglio la proboscide …”

Mike (mezzo addormentato): “God, what is happening now? An elephant! Let me try to go a little back …”

Jumbo (un pò perplesso): “Cosa diavolo si sta muovendo sul masso? Non riesco a distinguere, ma potrebbe essere qualche animale che ora mi da un morso alla proboscide. Vediamo un pò se riesco a mandarlo via.”

Mike (ormai svegiio e spaventato): “A crazy elephant! It wants to kill me by its trunk!  Down, down and let’s call for help.” (gridando come un dannato) “Nick, Nick, an elephant in killing me !”

Jumbo (sconvolto): “Povero me, cosa succede? Che animale è questo che fa ‘sti strani versi?  Sarà pericoloso? Boh, io sono abbastanza tranquillo, tanto sono più grosso.”

Nick (uscendo dalla tenda): “Which Kind of nightmare are you having Mike?” (ed intanto senza volere getta il fascio della sua potentissima torcia proprio negli occhi dell’elefante)

Jumbo (ormai fuori ai se): “Santo cielo, sono quei piccoli animali a due zampe dalie reazioni inconsulte ed imprevedibili.  E questa luce negli occhi, con la mia congiuntivite cronica…  Forse é meglio che me ne vada.”  (fa un passo all’indietro ed incespica nei tiranti di una tenda; per liberarsi solleva la zampa e la lascia cadere esattamente in mezzo alla tenda, tra Poldo e Annamaria che dormono della grossa).

Poldo (mezzo addormentato): “Di nuovo ‘sti maledetti babbuini, ora li legno…  Porca la vacca! , ma questa e una zampa di elefante proprio tra me e Annamaria.”  (urlando a squarciagola)   “Aiuto, aiuto!“

Annamaria (senza capire ancora nulla). “Aiuto, aiuto!“

Luca (restando in tenda, dall’altra estremità del campo): “E’ un’aggressione, stanno rapinando qualcuno in una tenda, CORRETE  ad aiutarli!”

Jumbo: “Ma questa é una gabbia di matti, me ne vado di corsa! ”  (e balzato in avanti calpesta la tenda da cui Nick e Gertrud sono appena usciti.)

Nick (sudando freddo malgrado stia attizzando con Mike un enorme falò, rivolto a Gertrud): “We are lucky, baby, just at time out of the tent…”

Poldo (ormai fuori della tenda, a lato del fuoco, gridando):  “Fuori dalle tende ragazzi, un elefante pazzo si aggira per il campo. Fuori dalle tende e tutti sul camion!”

(sette cerniere scorrono contemporaneamente e dieci fantasmi semisvestiti, senza scarpe e con il passaporto tra i denti balzano come un sol uomo sul camion, qualcuno sbattendo tragicamente sui montanti la macchina fotografica con cui cercava di immortalare la scena)

Riccardo (rivolto a Grazia):  “Dici sempre che il camion è troppo alto per il tuo sedere, ma questa volta hai battuto il record di salto in alto!”

(risate nervose echeggiano qua e là)  ……………….. 

(un pò di tempo dopo)

Mike (ritornato perfetta guida conscia del suo ruolo):  “lt is downing, the lions’ time. According to my opinion is better to go back into tents. Dont warry, Nick and I shall mount guard”

(silenzioso e guardingo ritorno alle tende, altrettanto silenzioso tentativo di riprendere sonno)

Jumbo (che era rimasto nei dintorni, appena dietro una macchia di alberi):  ”Sembra di nuovo tutto calmo. Forse i bipedi dovevano fare qualche strana cerimonia con il fuoco a mezzanotte. Quasi quasi torno a vedere se riesco a sbafarmi quei germogli.”

Nick (completamente fuori di se e urlando): “Wake up, wake up! The crazy elephant is coming back! On the lorry, quickly!”

(e tredici meschini, con gli occhi sbarrati e ormai rassegnati al peggio, si riprecipitano sul camion, mentre Mike si tuffa direttamente sul posto di guida e mette in moto)

Jumbo (meditabondo e rassegnato): “Non c’é niente da fare. Questi esseri sono troppo primitivi e sprovveduti. Non riuscirò mai a capire cosa passi in quei loro piccolissimi cervelli. Basta, vado a farmi un bagno nel fiume.”

(Il sole, sorgendo, illumina sedici infreddoliti tapini, stretti su un camion con il motore assurdamente acceso nell’infinito silenzio della savana.)

 

N.B. Ogm riferimento a fatti e persone reali è perfettamente vero: quanto sopra è successo la notte del 3I.VII.87  sulle r1ve del Savuti, nel Moremi N. Park in Botswana.

Pubblicato nei “Dialoghi” della rivista anno 1988 n. 1-2

Maurizio Traverso