1983 Turismo o…

Turismo o corruzione?

Estate 1980 – Bali

Fanno spettacolo: le Vikinghe australiane alte, rosse, imponenti, seguite dal cagnolino locale. solo che il cagnolino è un giovane balinese, piccolo e magro, che segue docilmente la sua ”signora” pronto a soddisfare i suoi più ovvi desideri. C’è  pure, ovviamente, il fenomeno inverso, ma questo quasi neppure lo notiamo, tanto è scontata,  per la nostra cultura, la docilità e arrendevolezza delle donne indocinesi.

Natale 1980 – Sri Lanka

“Do you like me, Sir?“  Il ritornello ti accompagna in tutte le zone eleganti di Colombo: ragazzini -direi quasi bambini- si offrono spudoratamente per una manciata di rupie e il prode civilizzatore europeo sembra apprezzare moltissimo, tanto che il governo di Sri Lanka si è finalmente deciso ad intervenire. Solo che l’ha fatto dalla parte sbagliata: invece di sbattere dentro, o fuori dal paese, i mucchi di pervertiti europei in cerca di malsane emozioni, minaccia fuoco e fiamme contro i ragazzini, la maggior parte dei quali sono spinti a tale triste commercio di se dalla fame.

Natale 1981 – costa del Kenia

Le somale vengono a “fare la stagione“ invernale, ma le locali non sono da meno ed il mercato della prostituzione è fiorentissimo. Il grave è che molte agenzie turistiche europee tendono a dare una pubblicità strisciante a questo, diciamo cosi, aspetto delle vacanze al mare, abilmente sfruttando i fantasmi erotici che da sempre “le negre” risvegliano in noi bianchi.  Il risultato, anche qui, è una generale corruzione e il dilagare delle malattie veneree.

Estate 1983 – Thailandia

Gli spettacoli porno di Bangkok non fanno più notizia, cosi come rientrano nella normalità le 80 000 giovanissime prostitute della città. Nessuno ormai si chiede più perchè le giovani contadine dell’Est del Paese vengano a fare la vita nella capitale: sono belle, gentili, brave e tanto basta. Ma forse fanno ancora un pò impressione le ragazzine ”affittate” per lunghi periodi di vacanze al mare: docili strumenti sessuali nelle tue mani per tutto il tempo che vuoi e quanti italiani … latin lover dove sei?  O magari sono più pesanti da sopportare i ragazzi “noleggiati“ dai finocchi europei, sempre per le ferie al mare: quanti ne ho visto, mano nella mano, sulle spiagge ed anche qui, quanti italiani ….

Basta, mi sembra di sentire il coro: ma noi siamo di Avventure nel Mondo, noi siamo diversi … certo o, almeno, può darsi, ma in realtà siamo pure noi corresponsabili di questo stato di cose. Siamo pure noi parte integrante della sezione “corruttori”, esportatori di una mentalità aggressiva, annoiata, disincantata, che ha facilmente ragione della semplicità, arrendevolezza e soprattutto miseria di quei popoli. Anche se non andiamo personalmente per finocchi o ragazzine o più semplicemente per battone, contribuiamo con la nostra presenza ricca, sfacciatamente consumista, prevaricatrice per il solo fatto di essere là, a creare il substrato su cui poi fatalmente si innesta la spirale della corruzione. Mi spiego con un esempio banale: se alla povera gente di un villaggio orientale facciamo ostentazione di spreco, gettando via contenitori vuoti, sprecando e dando ai maiali il cibo, cambiando vestito due volte durante poche ore di permanenza, ostentando orologi, occhiali da sole e simili, è ovvio che i medesimi tendano ad imitarci. Le condizioni economiche del loro paese non possono però ancora permettere un “consumismo di spreco” al nostro livello ed ecco allora la ricerca delle scorciatoie più strane per by-passare lo sviluppo ed arrivare subito allo spreco ed una delle scorciatoie più banali è la corruzione ed il commercio sessuale. Prova ne sia che nella povera ma ancora “incorrotta” Birmania, una splendida ragazza, all’apparenza benestante, con il suo poco inglese ”you … me … love … money” si offriva tranquillamente per poter accumulare dollari ed espatriare in Thailandia, invidiato paradiso del consumismo occidentale. 

Rimedi?  Ho paura che non ce ne siano, a meno di cambiare radicalmente il nostro approccio con quella gente, il che implica cambiare il nostro stesso modo di vivere, oppure di … non andarci per niente, ma in entrambi i casi è fantascienza.

Maurizio Traverso