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Guido Platania
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- gp@helponline.it
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Domenica 14
Gennaio 2007
DA MONTEROSSO A LEVANTO
Una paseggiata adatta se non a tutti, a molti
piedi. In gennaio in liguria è facile trovare bel tempo e, con una giornata
di sole, l’aria frizzante invernale, i paesaggi e gli scorci che così spesso
si trovano, è gradevole camminare.Speriamo in bene e proponiamo questa uscita
vicina alle 5 terre, MA FUORI DELLE 5 TERRE. Arrivati a Monterosso prendiamo
il sentiero e da lì in qualche ora arriviamo a Levanto. Ci fermiamo a
mangiare un panino dove le vista è migliore e ci godiamo un’altra delle belle
giornate che ci offre l’Italia.
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Programma di massima
Andata/Ritorno in macchina o in treno
Percorso: a piedi
Treno:
7.45 ritrovo
sportello 14 stazione centrale (gruppi)
8.10 Partenza
11.02 – Arrivo
Monterosso
17.01 – Levanto
partenza treno
19.50 – Arrivvo
Milano
Macchina – da
organizzarsi, ritrovo ore 11.00 alla stazione di monterosso
Spesa
prevista –
39
€ a testa A/R treno (scontabile epr comitive)
Pranzo al sacco.
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DA PASSOLENTO: MONTEROSSO - LEVANTO
Monterosso, pur essendo
circondato da un ampio semicerchio di monti che sembrano proteggerlo dal
territorio circostante, è tra i paesi delle 5 Terre quello che storicamente
ha subito il minor isolamento e che fin dalla prima metà del novecento ha
cominciato ad attirare un certo flusso turistico, elitario ma amante della
natura. L'attuale abitato è sostanzialmente diviso in due nuclei di cui
quello più antico (estremità più orientale) mantiene indiscutibilmente una
fisionomia più caratteristica e seducente.
L'itinerario verso Punta
Mesco-Levanto tocca alcuni dei punti più panoramici delle 5 Terre ed è di
gran lunga meno battuto degli altri sentieri litoranei, quindi tanto più
apprezzabile da chi non ama camminare in folti squadroni.
Prendiamo come punto di
partenza la Stazione ferroviaria e ci incamminiamo sul lungomare verso
ponente; superando il parcheggio e il centro nautico ci troviamo ai piedi di
una scalinata che si innalza velocemente sopra il porticciolo e lascia poi
sulla sinistra una suggestiva costruzione detta 'torre dei merli'. Siamo sul
sentiero nr. 10, che arrampicandosi con determinazione sul rilievo del
promontorio e alternando gradinate a passaggi un po' più scoscesi si fa
strada nella bella pineta e ci porta in circa un'ora all'intersezione con il
sentiero nr. 1 (che proviene da Colle di Gritta e finisce a Levanto). Poco
prima troviamo sulla nostra sinistra la deviazione per la Punta Mesco: tappa
obbligata e momento di sosta nel punto più panoramico e indimenticabile di
tutta questa bella escursione. Poche decine di metri ed eccoci sulla punta
(quota 314 m.): possiamo godere una vista incomparabile che abbraccia tutta
la costa delle 5 Terre e, nelle giornate limpide, anche le isole
dell'Arcipelago Toscano e la Corsica. Vi si trovano anche i resti dell'antica
chiesa di S. Antonio al Mesco che un tempo comprendeva anche un convento: per
la sua posizione straordinariamente privilegiata ai monaci venne affidato nel
XVII secolo il compito (retribuito) di segnalare con falò agli abitanti di
Monterosso l'eventuale avvicinarsi di navi corsare. Nei pressi della chiesa
resistono purtroppo anche i ruderi di una postazione militare che, non
essendo (per fortuna) più in uso è però diventata ricettacolo di immondizie
varie, che stonano con l'assoluta bellezza di questo luogo. Ma perché non
viene abbattuta ? Non crediamo che l'operazione costerebbe troppo, visti gli
introiti esorbitanti che le migliaia di turisti portano a tutto il
comprensorio delle 5 Terre. Mah!
Ritorniamo sui nostri
passi e ci rimettiamo alla volta di Levanto; ormai abbiamo smaltito la salita
e ci resta solo una lunga tranquilla discesa con moderati saliscendi qua e
là. Siamo immersi nella pineta che si apre su improvvise piazzuole
panoramiche con viste spettacolari verso i promontori di Moneglia, Sestri,
ecc. Di tanto in tanto case sparse, che testimoniano quanto fosse diversa
questa montagna nel passato non tanto lontano, intensamente coltivata e
vivacizzata dalla presenza attiva di una piccola comunità di agricoltori
sparpagliati su tutto il territorio. Resistono ancora ampie zone coltivate a
vigna o ulivo alternate alla profumata macchia mediterranea o al bosco. Nei
pressi del Ristorante 'Giada del Mesco' il sentiero incrocia la strada
asfaltata: la si percorre per circa 500 m. per poi ritrovare il sentiero sulla
sinistra. Una curiosità: una targa esposta sul muro di una delle case che
incontriamo ricorda gli esperimenti con le trasmissioni di onde corte fatti
da Guglielmo Marconi negli anni '30-31. Ora Levanto è a portata di mano,
rasentiamo il giardino di villa Agnelli e il Castello Medioevale. Siamo alla
fine dell'itinerario e il centro storico di Levanto ci offre, proprio al
termine della nostra scalinata, un altro piccolo gioiello artistico: la
Chiesa di S. Andrea, ammirevole esempio di bello stile gotico ligure (sec.
XIII), con le tipiche strisce di marmo bianco e serpentino scuro, l'elegante
rosone e il sobrio portale sormontato da un delicato affresco.
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