Domenica 28 Marzo

La passeggiata della GARDATA

Sopra Mandello Lario c’è il villaggio di Roncio, da cui partono diversi sentieri che si arrampicano verso il gruppo della Grigna. Uno di questi porta a Torre Gardata. Che cos’ha di particolare questa torre? Lo scopriremo insieme, assaporando i bellissimi panorami che si godono lungo il percorso. Un bel sentiero, facile, con dislivello non indifferente (650m). Un modo sereno di passare una bella giornata

Pranzo al sacco, data la comodità ed al fine di evitare problemi di traffica, prevediamo di andare in treno

 

Tel Guido Platania – 335/208784

 

Programma

Ritrovo a Milano ore 8.45 sportello 14 stazioen centrale

Partenza ore 9.15

Arrivo a Mandello ore 10.31

Ritrovo ala stazione ore 10.35 per chi venisse in auto

Rientro previsto a partire dalle 17.00 circa da Mandello

 

Spesa prevista

Trasporti: Treno 7.70 A/R (possibilità di sconti per gruppo). Auto con divisione spese tra i partecipanti

 

 

 

Info

Partenza

Arrivo

Stazione di Cambio

Treni

Durata

Acquista

Stazione

Arrivo

1.

 

16:22
MANDELL

17:30
MI C.LE

  LECCO

 16:35

Treno regionale  Treno diretto 

01:08

Acquistabile On-Line

2.

 

17:59
MANDELL

19:30
MI C.LE

  LECCO

 18:16

Treno regionale  Treno diretto 

01:31

Acquistabile On-Line

3.

 

19:34
MANDELL

21:04
MI P.GA

  LECCO

 19:48

Treno regionale  Treno regionale 

01:30

Acquistabile On-Line

 

NOI FACCIAMO SOLO FINO ALLA GARDATA – 650 m di dislivello, facile

Rongio mt. 409 - Rifugio Elisa mt. 1515 - Bocchetta di Campione (o Buco di Grigna) mt. 1803.
«E» (elementare) fino al Rifugio Elisa, quindi «IA» (impegnativo attrezzato)
Ore 3,30 - 4

Alla piazzetta di arrivo della carrozzabile da Mandello si prende la larga mulattiera, che si inoltra pianeggiante (o quasi) lungo la Valle del Meria. Dopo circa mezz'ora se ne raggiunge la fine e, attraversato il fiume su un ponte, si prosegue per un largo sentiero in ripida salita. Si raggiunge in breve il largo ingresso della grotta "La Ferrera" (fontanino) e si prosegue diritti, lasciando a sinistra la mulattiera che sale alla Gardata. Si continua a salire con pendenza variabile per un lungo tratto, si supera il Canalone di Val Cassina e si perviene al Baitello dell'Aser. Qui la pendenza comincia a diminuire e inizia una traversata in falsopiano, che supera alcuni canaloni e porta alla breve rampa antistante il Rifugio Elisa. Fin qui si arriva in circa 3 ore. II sentiero prosegue ripido sopra il Rifugio, sulla destra, ed in circa un'ora perviene alla Bocchetta di Campione, ove transita il sentiero 7 che offre svariate possibilità di proseguimento. 1I tratti piu esposti sono stati di recente attrezzati con catene. 

 

OROGENESI DELL'AREA MANDELLESE

Circa 90 milioni di anni fa il continente africano e quello europeo hanno cominciato a scivolare sul mantello e ad avvicinarsi. Questo movimento ha provocato la distruzione quasi per intero del antico fondale oceanico che è sparito nelle viscere della Terra. Solo in Valmalenco possiamo ancora trovare resti di questo fondale, ora divenuto rocce metamorfiche: serpentino, pietra ollare e amianto. Scomparso l'oceano, ecco che i due continenti entrano in collisione e i loro margini si piegano e in seguito si accartocciano. Le attuali cime della Grigna settentrionale, della Grignetta e del Coltignone si sono formate in seguito alla frattura e all'accavallamento di  tre blocchi dove le  Formazioni di Prezzo, Angolo, Esino, Metallifero e Gorno si ripetono in sequenza quasi costante. A titolo di curiosità, sotto a questi tre blocchi possiamo trovare un quarto blocco su cui giace la città di Lecco. In mezzo al lago una linea di frattura separa le Grigne dalle rocce differenti che costituiscono il Triangolo lariano. Anche il Monte di Borbino ad Abbadia è geologicamente estraneo alle Grigne .

Grazie al sovrascorrimento dei tre blocchi è possibile trovare rocce "vecchie" sopra a rocce "giovani". Tutto ciò può essere osservato ad Era di Mandello, oltre "La Gardata", nei dintorni del rifugio Elisa e al Buco di Grigna ed ancora a Lierna, poco sotto la Croce di Brentalone. E' possibile quindi, grazie alle vicende geologiche delle Grigne, spiegare il perchè di una situazione decisamente strana, stando al senso comune. Lo scopo dei due itinerari geologici che le classi terze medie di quest'anno scolastico 1999/2000 è stato proprio l'analisi sul posto di questa situazione, in località differenti ma facilmente raggiungibili dal centro abitato di Mandello.

 

Una passeggiata a partire da RONGIO

Dalla piazzetta di Rongio si prende per via Rossana e subito si è ad un bivio (palo segnavia).

A destra si staccano gli it. 12.1, 13 e 13b. (Rifugio Rosalba), seguire la larga carrareccia selciata di sinistra e dapprima in piano e poi in leggera salita si arriva alla fontana della Cascina Sassino, 421 mt.

Nel bosco, continuare sulla carrareccia principale e con alterne visioni sulla prospiciente Val d’Era si entra nella stretta valle del Fium d’Oa, 480 m, da passare su di un ponte.

Lasciata a destra la mulattiera che porta al Gasc, si sale con media pendenza ad un acquedotto e poi, tra gli alberi e passando alcune vallette, s’arriva ad un sasso strapiombante sul sentiero, a pochi metri dal ponte di ferro che attraversa la stretta gola scavata dal torrente Méria, 490 mt.

Qui ha termine la carrareccia. Dal ponte, si possono ammirare nel letto del torrente alcune marmitte dei giganti, erosioni circolari d’origine glaciale.

Ora il sentiero sale gradinato; lasciare subito a destra la deviazione artificiale che porta all’acquedotto imbrigliante la sorgente dell’Acqua Bianca, con annessa cascata, e per una successiva serie di ripide serpentine si raggiunge la Ferrera o Grotta del Rame, 590 mt   (30 min).

Prima della grotta, a sinistra sale l'itinerario 18 per La Gardata.

Grotta della Ferrera mt. 490

“Si tratta di una cavità formata da un unico ambiente molto vasto; è di facile accesso e non presenta particolari pericoli nel suo interno. L’unica sala è lunga 175 m e larga da 32 a 43 metri. Il pavimento è costituito da massi franati dalla volta che possono raggiungere dimensioni notevoli (10 m dilato, 3 o 4 di spessore). La parete destra (cioè orientale) è costituita da un ‘unica frattura quasi verticale mentre verso sinistra il soffitto degrada sino a congiungersi col pavimento.

Un ‘altra grande frattura verticale perpendicolare alla prima divide nel senso della lunghezza la caverna in due ambienti. La luce dell’ingresso penetra debolmente sino al termine del primo ambiente. Un terzo ambiente più piccolo è delimitato dal resto della grotta da un arco di grosse proporzioni.

Quest’ultimo ambiente ha il pavimento ingombro di detriti minuti, invece che di grossi massi, ricoperti in più punti da un crostone calcareo”... “Si tratta, come appare chiaro anche ad un. visitatore inesperto di una cavità di crollo “… “L’ingresso attuale si sarebbe aperto in tempi molto recenti, cioè sicuramente dopo la penultima glaciazione “... “La presenza di corsi d’acqua nei cunicoli laterali e, sotto la grotta, di alcune grosse sorgenti (Sorgenti dell’Acqua Bianca) testimoniano una circolazione sotterranea delle acque,... sottostante il livello delle gallerie fossili che, crollate, hanno dato origine alla Ferrera

Si riprende a salire per la larga traccia, andando ad attraversare alcuni canali ed i loro speroni ed arrivando ad una ringhiera metallica. Subito dopo, nello spazio di 10/15 metri il sentiero è attraversato dalle acque di due sorgenti. Si sale con stretti tornanti tra gli alberi, poi un tratto in piano conduce nel Canalone dei Medi Lunghi, 880 m (h 0,40/1,10).

 Aggirato il suo opposto versante, si riprende la salita sul gradinato sentiero, entrando nel bosco alla base delle rocce che sostengono la Costa; un’altra sequenza di tornanti riporta fuori dagli alberi, all’altezza di un erboso costone a circa 1040 m di quota (h 0,30/1,40).

 Punto panoramico sul Sasso Cavallo, sul Sasso dei Carbonari e sulla Cresta Federazione, dalla quale scendono la VaI Mala e la VaI Scarettone, separate dalla Cresta del Giardino. Dall’altra parte del vallone si scorge la frastagliata cresta O. della Grignetta o Cresta Segantini, sulla quale è costruito il rif. Rosalba.

Altre strette curve portano ad un bivo: a dx vi sono i resti del Baitello Giovanni Di Dio, 1090 m, dal nome del partigiano che l’abitava durante la Resistenza.

Baitello dell'Aser mt. 1340

Sempre ripidamente salire ad uno sperone erboso, oltre il quale con diminuita pendenza si raggiunge il fondo d’una valle; se ne passa un’altra, poi si rimonta la zona dei Valisei e s’arriva, dopo alcune costole, ad una zona rocciosa da superare su di una cengia. Passato un successivo sperone ed una valletta erbosa s’arriva all’ampio fondo della VaI Cassina, 1250 m (h 0,30/2,10).

Superato un tratto tra l’erba ed aggirati dei costoni si è ad un segnalato bivio, 1290 m (h 0,20/2,30).

Qui di inserisce l'itinerario 20 proveniente dalla Gardata.

Poco più avanti, a sin vi è il restaurato Baitello dell’Aser mt. 1340. 

Si continua in piano sulla costa, si supera un vallone erboso ed il suo sperone giungendo nel fondo della sassosa Vai delle Bedole, 1350 m.

Attraversatala, alcuni saliscendi portano al dosso su cui vi sono i ruderi della Cascina del Pedroch, 1380 m CTR. Si scende ad attraversare una valletta che s’origina dai sovrastanti Chignoli e si risale tra blocchi rocciosi il suo opposto costone, entrando in un’altra valle solcata da un canale. Una leggera salita porta ad un grosso caratteristico masso tra l’erba (segnavia) a cui subito segue il fondo sassoso della VaI del Ghiaccio, 1410 m.

Da questa si esce grazie ad una ripida salita tra gli alberi, poi si prende a sinistra, poco a monte d’un baitello; con leggera salita s’aggira un altro sperone, si risale una valletta e con alcuni tornantini si raggiunge la costa opposta, da dove è visibile il rifugio. Doppiato un ennesimo sperone s arriva al fondo della Valle del Cornone, che precede di poco il rifugio Elisa, 1513 mt. (h 0,30/3,00).

Rifugio Elisa mt. 1515

Sasso Cavallo

Lombardia