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Domenica 16
Maggio
IN BICIALLA SCOPERTA DEL PARCO DI MONZANon tutti sanno che il Parco di Monza è il parco
recintato più grande d’Europa. Meta fin dall’800 di visite turistiche di
apprezzamento. |
Programma di massima Mezzi, bici proprie o a noleggio Domenica 10.30 Davanti all’INFO POINT per
anche l’eventuale noleggio BICI 13.00 Circa, fine del giro in
bici, riconsegna bici noleggiate. 13.00 circa break per picnic 14.30 Per chi vuole Inizio visita
ai giardini del parco 16.00 SPAZIO PER RELAX NEL PARCO Spesa prevista – Visita guidata 3 euro a
testa. Per chi venisse senza
bici, il noleggio costerebbe circa 2,50 euro/ora |
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Dentro il parco, a parte Itinerario di massima previsto a)
Ore 10.30 – Ritrovo davanti all’INFO
POINT del parco vicino al parcheggio (a pagamento, 2,00 € per l’intera
giornata). Possibilità di noleggio della bici in loco per chi non
l’avesse. b)
Incomincia
la visita cicloturistica con passaggio alla Cascina Frutteto :stupenda struttura
lombarda con serre e orticola c)
Si arriva alla Cascina S. Fedele : visita esterna della
bella facciata cuspidata con torretta gotica d)
Passaggio alla Villa Mirabellino: esempio di costruzione
settecentesca con bella vista prospettica su Villa Mirabello e)
Si prosegue fino alla Cascina Fontana :tipica per la corte aperta e
la volta centrale a sesto acuto f)
Breve sosta sulla Collinetta Vedano
recentemente rimessa in ordine. Punto panoramico g)
Si arriva ala Villa Mirabello con, stiamo cercando di
ottenerla, visita guidata anche agli interni. h)
Si passa dal Mulino del Cantone che sorge di fianco alla
Roggia laterale al Lambro i)
Lungo la strada cercheremo di fare una
incursione fino alla vecchia fagianaia
(ora ristorante S.George Premier) j)
Ora di pranzo: " dejeuner sur
l'erbe " in un delizioso punto
del Parco con prati , alberi e fiume Lambro ...come in un quadro
impressionista k)
Ore 12.30 – Nel posto che ci aggraderà di
più ci fermeremo per fare un picnic sull’erba (se ci riusciremo ci faremo
ospitare presso una delle cascine che andremo a visitare) l)
Arriviamo fino alla cascina S.Giorgio, tutt’ora in piena
funzionalità, in particolare per l’allevamento di diversi animali da
fattoria. Visita alla fattoria m)
Sulla strada del ritorno attraversiamo il
ponte ed arriviamo fino alla Cascina Mulini asciutti, dove andremo a
visitare questa struttura appena ristrutturata. n)
Mentre dal vicino Ponte delle Catene si gode di uno scorcio
paesaggistico idilliaco arricchito da " bird watching" o)
Ormai arrivati alla conclusione
cercheremo (con i più volonterosi) di andare a vedere l’effetto cannocchiale
sulla villa reale. p)
Sarà possibile, una volta riconsegnate le
bici a noleggio, andare a visitare i giardini botanici della villa reale q)
Ore 16.00/16.30 – Ci saluteremo e ci sarà
abbondante spazio per relax sull’erba o alla Torretta Riferimento: Tel 334/6975885
- gp@helponline .it ATTENZIONE!!! SI RICORDA CHE SI
TRATTA DI UNA GITA TRA AMICI SENZA QUOTA DI PARTECIPAZIONE. IL PERCORSO
PROPOSTO E’ SOLO INDICATIVO. CIASCUNO E’ LIBERO DI SEGUIRE |
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Parco di MonzaDa
Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Parco di Monza
è il più grande parco recintato d’Europa. É stato ideato da Eugenio
Beauharnais per ampliare i giardini della Villa
Reale come zona per la caccia; è
situato tra i comuni di Lesmo, Villasanta, Vedano al Lambro e Biassono. Cascina Mulini Asciutti Fu iniziato nel 1806
su una superficie di 10.520 pertiche ( Nel 1807,
l’architetto Carlo Fossati
realizzò il muro di cinta (lungo Fiume Lambro (Parco di Monza) Il parco rimase
intatto, ricco di vegetazione e fauna fino al 1919,
quando passò a disposizione del pubblico. Poi peggiorò gradatamente, tanto
che nel 1945 la sua consistenza
arborea era già ridotta al 25% di quella originaria. Al suo interno scorre
il fiume Lambro che si insinua con cascatelle e specchi tranquilli. Il Parco ospita
impianti sportivi fra cui il famoso autodromo, il golf, una piscina ed un
grande campeggio. L’Autodromo
La parte
settentrionale del Parco è occupata dall’Autodromo
Nazionale. È stato costruito nel 1922
per iniziativa dell’Automobile Club di Milano. Per costruire
l’Autodromo venne costituita la S.I.A.S. (Società Incremento Automobilismo
Sport) società federata all’Automobile
Club d'Italia, che si occupa della gestione dell’impianto. Il lavori per la
realizzazione iniziarono il 26 febbraio
1922 su progetto
dell’architetto Rosselli e dell’ingegner Puricelli e si conclusero dopo 110
giorni di lavoro. Ha determinato la distruzione di un ingente patrimonio
arboreo nelle zone del Bosco Bello. L’Autodromo comprende
la pista del Gran Premio (m 5.793), Ogni anno si tengono
varie manifestazioni automobilistiche e motociclistiche, la più importante
ogni seconda domenica del mese di settembre quando la pista
di Monza ospita il Gran
Premio d'Italia di Formula 1. Le Cascine
Il Parco è anche
conosciuto per le splendide cascine costruite al suo interno. il Mirabello
Nata, nel 1656,
per desiderio celebrativo della famiglia Durini, su progetto di Gerolamo Quadrio,
la villa fu in gran parte compromessa da un incendio nel 1717
ed in periodo neoclassico restaurata ed ingrandita nel rispetto dello schema
tipologico originario, simmetrico ed assiale, intorno alla metà del 1700
per volontà del Cardinale Angelo
Maria Durini che l’abitò e la utilizzò come “villa di delizie” e
cenacolo di letterati. Nella tradizione
lombarda, la corte principale a U del corpo centrale della villa si apre
sulle ali rustiche simmetriche che ospitano le scuderie, gli ambienti di
servizio e la cappella gentilizia, decorata da affreschi settecenteschi
come le sale principali. In seguito questa
villa fu incorporata nel parco quando Eugenio de Beauhrnais la scelse come
sua residenza insieme alla Villa
Reale di Monza. il Mirabellino
Questa villa fu
costruita, nel 1776 su ordine del
cardinale Durini, come dependance della villa Mirabello per ospitare ed
offrire momenti di svago ai colti invitati del cardinale; sono collegate da
un viale di carpini. In seguito questa
villa fu incorporata nel parco quando Eugenio de Beauhrnais la scelse come
sua residenza insieme alla Villa
Reale di Monza. Cascina San Fedele
Fu progettata
dall’architetto Luigi Canonica
con forme neogotiche, rivestita da marmi in parte recuperati dalla demolita
chiesa milanese di Santa Maria di Brera (le splendide bifore sono opera della
scultore Giovanni
di Balduccio). Cascina Frutteto
Costruita tra il 1805
ed il 1825 su progetto
dell’architetto Luigi Canonica,
oggi ospita Serraglio
Questo edificio si
trova vicino all’autodromo e risale al primo ventennio dell’Ottocento. Cascina Casalta
Risale al 1805-1825, è
praticamente divisa in due parti: vecchia e nuova. Mulino del Cantone
Ristrutturato dal
Tazzini nel 1840 con fronte neoclassica
a cavallo di una roggia e torre merlata in mattoni del XIV secolo. Cascina del Sole
Nel bel mezzo di
quell’area verde denominata “Valle dei Sospiri” si trova questa cascina
risalente al 1839, attualmente in
concessione per un bar ed un’abitazione. |
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Durante il periodo in cui fu
abitata dal Cardinale Angelo Maria Durini (1725 - 1796), la Villa,
abbellita con affreschi e ristrutturata, divenne "luogo di delizie e
cenacolo di letterati" II Quadrio strutturò il Mirabello
attorno ad una corte nobile ed una rustica. Il viale d'accesso infatti corrisponde
all'asse di simmetria che attraversa la corte nobile e l'edificio
padronale. Sull'edificio spiccano due torri quadrate simili a quelle
della Chiesa del Seminano di San Pietro a Seveso. La Villa ha una pianta
ad U abbastanza complessa. La pianta del nucleo
centrale comprende otto sale, con atrio, disposte ad un
ampio salone che occupa tutta l'altezza dei due piani.
IL SALONE CENTRALE
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UN ITINERARIO NATURALISTICO E CULTURALE
NEL PARCO DI MONZA
tinerario:
LUNGO IL FIUME LAMBRO Partenza: Questo itinerario
si svolge nella zona percorsa dal fiume Lambro e dalle sue antiche rogge. Partendo dal
Santuario francescano delle Grazie (1), in stile tardo gotico (1473)
fortemente rimaneggiato, si oltrepassa il ponte sul fiume Lambro (1683) per
giungere alla porta di ingresso che si apre nel muro del Parco. Si prosegue,
a destra, sul viottolo che costeggia l’argine del fiume popolato da numerose
specie arboree: platano, ontano, pioppo cipressino e ibrido, tipica
vegetazione di ripa, qualche carpino e ancora aceri e frassini. Attraversando
il “cannocchiale” Villa Reale – Ponte delle catene, si arriva, sempre
costeggiando il fiume, al Viale Cavriga. Si svolta a destra, si supera il
Lambro e, prendendo un sentierino sulla sinistra, ci si inoltra nel bosco
proseguendo sulla riva opposta. Si
attraversa un bosco e si scorge, al di là del fiume, il Mulino del Cantone
(2). Arrivo: Si arriva,
dopo essere tornati su strada asfaltata, alla Cascina Mulini Asciutti (3),
due corpi di fabbricato con i rustici annessi, attraverso i quali scorre la
roggia omonima che una volta muoveva ben sei macine contemporaneamente (ora
ne è rimasta una sola). Si procede
sul viale alberato e si riattraversa il fiume al Ponte del Bertoli (1853). Tenendo a
destra per il Viale di San Giorgio, si attraversano due ponticelli sulla
roggia Molinara (acqua stagnante) e, pochi metri dopo il secondo, si volta a
sinistra su strada sterrata. Si
fiancheggia la recinzione del campo di golf (a destra) (4) e la Cascina
Mulini di San Giorgio (a sinistra) (5). Seguendo lo
sterrato si ritorna al ponte dei Bertoli; da qui a destra per il Viale del
Cantone fino all’edificio omonimo. Siprosegue fino al Viale Cavriga, che si
attraversa proseguendo su un sentiero che fiancheggia i prati della Cascina
Cernuschi (6), progettata dal Canonica come compendio equestre della Villa
Mirabello. Al limitare del bosco si prende il viale alberato con Celtis,
verso sinistra; lo si percorre fino al viale asfaltato, in prossimità della
recinzione dei Giardini Reali. Si tiene
questo vialetto in discesa, si costeggia per un breve tratto il laghetto,
alimentato artificialmente da un sorgente, e si scende fino a giungere alla
porta su Via Boccaccio, inizio e termine dell’itinerario lungo il Lambro Lunghezza del
percorso: circa 7,5 km. Percorso: adatto a
tutti sia a piedi sia in bicicletta ma non in tandem. Bello in tutte le
stagioni. Dal gusto neoclassico la Cascina Costa Bassa si presenta con un colonnato sormontato da un timpano. Nella parte laterale come in quella posteriore vi sono delle arcate. Sopra, un blocco centrale, sporge verso l'alto (tipo attico) in muratura con rosoni vuoti circondati da rossi mattoni. La Cascina era nota anche con il nome di "Ospedale dei Cavalli" poichè era un luogo di sosta e di riposo per i cavalli durante le passeggiate reali. Attualmente è sede del Centro Diurno per Anziani.
La Cascina Costa Alta si presenta con facciata cuspidata al centro dove è situato un piccolo balconcino con finestra ad ogiva; al di sotto di questo sei colonne in pietra sostengono un bellissimo soffitto a travature bianche. Alla base delle colonne sono stati ricavati dei vasconi per i fiori. Un vecchio pozzo in sasso trova spazio sotto il porticatò e sul lato sinistro, la struttura si presenta con un'appendice in muratura. In concessione al centro milanese per lo sporte la ricreazione, la Cascina Costa Alta viene utilizzata saltuariamente ed in particola re nei periodi estivi. Detta anche Lomagni. Cascina a corte aperta a corpi giustapposti, attualmente utilizzata come maneggio e ricovero per cavalli. Con una volta centrale a sesto acuto, questa struttura è riconoscibile anche per le arcate a patio ed il suo tetto spiovente. Per accedere alle scuderie bisogna passare lungo uno sterrato posto a destra della cascina caratterizzato da una stupenda robinia secolare. Sopra le scuderie è posto il fienile. Anche se lo stato di manutenzione è pessimo, dovuto ad un incendio avvenuto circa 4 anni fa, è possibile ammirare ancora particolari neogotici molto interessanti probabilmente di gusto francese. La cascina San Fedele venne eretta sulle spoglie di un'antica chiesa in disuso, tra il 1805 ed il 1825. Collocata su di un dosso originariamente circondato da vigneti, questa cascina attualmen te viene utilizzata, durante il periodo estivo, dal Comune di Monza per ospitare colonie estive ed altre attività ricreative. Dal punto di vista architettonico, "si può notare la facciata cuspidata al centro, espediente che raccorda il tutto ad una curiosa torretta gotica che spunta dal tetto." L'edificio, costruito con materiali di recupero derivanti dalla demolita chiesa Santa Maria di Brera a Milano e rivestito di marmi chiari e scuri, colpisce oltre che per le sue finestre a bifora istoriate risalenti al XV secolo anche per particolarità dell'archivolta che contiene un medaglione in pietra e delle pregi atissime colonne tortili che suddividono la bifora. A completare il magnifico scenario della villa Mirabello, il Cardi nale Durini nel 1776 fece costruire la villa Mirabellino, progettata da Giulio Galliori, collegandole con un viale di Carpini foggiati a globo, di cui si possono ammirare solo alcuni esemplari all'inizio del viale. "Anche per il Mirabellino la pianta è a "U"; il corpo centrale fa da elemento di raccordo tra le due ali laterali che si articolano nello spazio con spigoli ad angolo retto. E una struttura aperta verso lo spazio esterno. L'attuale facciata posteriore non è quella originale. Davanti alla facciata principale esisteva invece una scalinata semicircolare. All'interno si notano tuttora la sala da biliardo ed il salone delle feste". Attualmente vuota Villa Mirabellino, dovrebbe, in un prossimo futuro, divenire polo integrante al Mirabello, in tutte quelle attività sopra descritte. Ubicata all'interno di quest'area, la Cascina Milano, è sede della fondazione Seveso, dove è ospitata una delle più importanti raccolte di pubblicazioni attinenti il Sindacato ed il mondo del lavoro in generale. 6-IPPODROMO L'area dell'ippodromo venne costruita nel 1922. Nell'anello centrale vi è il campo di Polo e la pista in sabbia per gli sports equestri. Occupa una superficie totale di 431.550 mq.. L'ippodromo di proprietà dei Comuni di Monza e di Milano attualmente è pressoché distrutto da un recente incendio. Un tempo si potevano ammirare delle bellissime tribune in stile liberty risalenti alla prima metà degli anni venti. L'eventuale suo recupero è attualmente in discussione. Stupenda nella sua struttura tipicamente lombarda, questa cascina conserva tuttora un fascino particolare sia per il buon stato di manutenzione sia per l'inserimento che occupa nei Parco. E' costruita su di un terreno agricolo di 68.340 mq., circondata a sua volta da uno stupendo giardino di alberi da frutta da cui spicca il colore giallo delle mura di questa struttura. Probabilmente del Piermarini, la cascina Frutteto risale alla prima metà del XIX secolo (1805-1825) su progetto di Luigi Canonica. Attualmente ospita la Scuola Agraria, un ente morale istituito nel 1920 che svolge attività formative e di aggiornamento rivolte al settore agricolo oltre ad attività di sperimentazione agronomica ed educazione ambientale. Grazie all'impegno dell'Amministrazione e della Sovrintendenza ai Beni Culturali, la Cascina Frutteto conserva tutt'oggi una struttura esterna architettonicamente inalterata ed all'interno una buona confortevolezza moderna contrastata con gusto alla rusticità dei luogo. La facciata si presenta ad ampi archi delimitati da colonne quadrate in materiale fluviale. Questo stupendo porticato con pavimenti in cotto, collega tutta la casa con la parte rustica dei fienili e degli alveari. Le stalle conservano ancora stupendi soffitti a cupola. 8- CAVRIGA Lungo il Viale Cavriga su una dolce altura sorge una struttura forse un tempo "dependance" di qualche altra villa e attualmente utilizzata come punto di ristoro. L'attuale Bar Cavriga intonacato da un caldo giallo piermarini, venne costruito intorno al 1840 e acquistato dai due Comuni comproprietari nel 1937. Il lato principale dell'edificio è caratterizzato da un grande frontone triangolare sotto il quale si ergono a sostegno quattro colonne tonde, a lato delle quali altre quattro si presentano quadrate. Sopra il tetto esiste un grazioso terrazzo circondato dalla stessa balaustra che si nota sotto il colonnato. 9 - CASCINA BASTIA - Noleggio Biciclette Situata ai confini tra i Giardini della Villa Reale ed il Parco, la Cascina Bastia si presenta con una lunga ala a destra del Viale Cavriga. È probabile che un tempo fosse una scuderia. Di fronte c'è un altra costruzione molto simile alla precedente nella sua forma longitudinale. Quest'ultima più nuova e da poco ristrutturata costituisce la parte abitata. I due edifici formano un cortile utilizzato dall'Amministrazione dei Parco come deposito dei legname. Da un lato il cortile viene chiuso da un edificio con belle arcate rustiche e tetto spiovente, sede del noleggio di biciclette. Tutto il compiesso ristrutturato tra il 1805 ed il 1825 su progetto dell'architetto Canonica, anche se in apparente disordine con serva ancora il fascino campestre di un rustico ancora dinamica mente operativo. Questa struttura posta al centro dei Giardini Reali con la semplice funzione di abbellimento, venne edificata tra il 1805 ed il 1825 utilizzando materiali di recupero provenienti da Milano. Attualmente è in fase di ristrutturazione, in attesa dell'apertura di un centro di ristoro. 11 - CASCINA DEL SOLE Posta nel bel mezzo della "Valle dei Sospiri", l'origine del nome è da far risalire alla stupenda posizione situata al centro di un grande prato sgombro da alberi con la facciata rivolta a mezzo giorno sempre al sole. Risalente al 1839, la Cascina del Sole è stata recentemente ristrutturata ed adibita a luogo di ristoro. Durante i mesi più caldi sedie e tavolini trovano spazio sotto un ampio portico. Nella parte posteriore è possibile ammirare ancora un vecchio pozzo. All'interno della cuspide posto sopra l'estremità del tetto è stato da poco riprodotto il simbolo lombardo del sole fiammato. 12- CASCINA DEL FORNO Chiamata anche Cascina Fornasetta, per la presenza di un antico forno, dopo essere stata sede per qualche tempo di un'azienda che allevava cavie oggi è stata destinata ad abitazioni. Strutturata su due piani e divisa in nove alloggi, questa cascina, la cui costruzione viene fatta risalire a 200 anni fa, occupa una superfi cie di 653 mq.. Posta dietro la Villa Reale, è impossibile non riconoscerla se non altro per il classico colore giallo piermarini della facciata. Semplice nella sua struttura, la Cascina del Forno possiede un grande portale d'ingresso dalle vaghe reminiscenze cinquecentesche; sopra questo si inserisce un frontone triangola re in pietra grigia. Attraverso un ingresso sul retro, caratterizzato da due colonne in pietra fluviale e da un corridoio con un'arcata il cui soffitto conserva ancora le travature in legno, si accede ad un cortiletto nel quale si nota che i contornanti edifici hanno subito vari rimaneggiamenti. Gli infissi sono in legno grigio con una piccola nicchia colma a tutto sesto sopra ad ogni finestra. Attualmente il forno, da cui ha preso il nome, non esiste più. 13- GIARDINI DELLA VILLA REALE - LAGHETTO -TEMPIETTO DORICO Il patrimonio vegetale dei Giardini della Villa Reale è tra i più originali che un parco storico possa offrire. Difatti ci sono rappresentate molte fra le invenzioni progettuali d'epoca: dai grandi prati, rotti soltanto da qualche monumento botanico, al giardino anglo-cinese con il suo microambiente avulso dalla realtà, fatto di sorprese e di paesaggi appena sussurrati; dalla statuaria presenza di grandi alberi 'solitari' - tesori del mondo botanico ed esotico -alle composizioni boschive e paesistiche ispirate alle alte quote; ed altri aspetti ancora." (da Guida botanica dei Giardini della Villa Reale e del Parco di Franco Agostoni). Lungo il laghetto reale, tutt'ora abitato da cigni, anatre e grossi pesci, su una dolce altura è possibile scorgere un piccolo tempietto (tipico elemento dei giardini inglesi> con la funzione di abbellimento e di richiamo al passato. Sempre nel laghetto, seminascosta nell'ombra di una grotta vi è la statuta di Nettuno. 14 - VILLA REALE L'imperatrice Maria Teresa d'Austria stanziò 70.000 zecchini per la costruzione di questa casa di campagna destinata alla villeggiatura del figlio. l'arciduca Ferdinando. Dalle fonti è possibile collocare l'inizio dei lavori nel 1777. Giuseppe Piermarini progettò un edificio con pianta ad "U", costruito con la più ristretta economia di materiali e con severa povertà di linee: questo è quanto ci riportano gli storiografi che, nel considerare la "povertà di linee", confrontano la Villa Reale ad altre strutture del tempo. Successivamente abbellita dalla rotonda affrescata dall'Appiani (1790) e dal Serrone, si dice che dal 1777 si stabilirono le norme economiche per la sistemazione dei giardini di cui Ercole Silva ne fu probabilmente il responsabile. Nel 1797 la Villa divenne proprietà della repubblica cisalpina, nel 1859 entra a far parte dei possessi di casa Savoia e nel 1878 diventa dimora di Re Umberto I. Dopo la morte di Re Umberto I (1900) la Villa Reale venne chiusa. Attualmente ospita:
15- CASCINA CERNUSCHI Progettata dall'Ingegner Tazzini, la Cascina Cernuschi risale al 1847. Probabilmente in origine era sede dell'allevamento dei Cavalli purosangue del Mirabellino. Fu sede del Polo Club Milano, attualmente in fase di ristrutturazione, ospiterà la Caserma dei Carabinieri a Cavallo. Tramite un vialetto alberato è possibile accedere alla parte centra le ricoperta da rampicanti. La pianta della struttura è a T con due cortili posti lateralmente, in uno dei quali (il più ampio) si trova un bellissimo abbeveratoio riparato da una grande tettoia quasi completamente ricoperta da edera rampicante. Opera del Canonica, il ponte delle catene è strutturato a due archi ribassati con spalle in muratura su due piani inclinati convergenti al centro. La pila intermedia è formata da quattro colonne a fascio ed i parapetti sono in granito alternati con catene in ferro. 17 - ISOLINA Ubicata all'interno dell'area in uso alla Facoltà di Agraria dell'Università di Milano, la Cascina Isolina è occupata da un custode. L'edificio, piccolo ed esagonale è sormontato da un particolare tempietto. Al piano terreno si può notare un grande arco, forse un tempo occupante tutto il piano, attualmente utilizzato come deposito per gli attrezzi da lavoro. In ogni lato del piano superiore appare una grande finestra che dà luce agli interni ben ristrutturati. Oggi l'Amministrazione del Parco sta definendo con l'Università di Milano la possibilità di poter rendere pubblica l'intera area. Situata accanto al Mirabello questa cascina è stata progettata dall'Architetto Tazzini nel 1884. Come la maggior parte delle cascine del Parco, Cattabrega è strutturata su due piani: al piano terreno la stanza per gli attrezzi, la stalla ed il fienile, mentre al piano superiore l'abitazione. I motivi che ornano questo edificio sono i medesimi che trovia mo anche in altre costruzioni: arcate a sesto acuto sottolineate da mattoni rossi a vista. Una curiosità della Cattabrega sono le stalle con il doppio acces so, infatti il primo è disposto lungo il perimetro esterno della facciata, mentre al secondo si accede tramite un corridoio coper to, posto nel mezzo e trasversalmente all'edificio. Attualmente la Cascina Cattabrega è sede della Società Valle Mulini che alleva cavalli purosangue. Costruzione più volte ristrutturata e quindi caratterizzata da un aspetto abbastanza ibrido dal punto di vista architettonico. Originariamente in mattoni rossi, il blocco centrale oggi si presenta intonacato di giallo e costituito da un colonnato sormontato da una cuspide a raggiera. Le ali laterali sono ad arcate riempite e sul retro c'è la chiusa del Mulino. Curioso è l'effetto a galleria caratterizzato dal passaggio della Roggia laterale al Lambro ed attual mente in stato di secca. Degna di nota è la torretta in mattoni a vista semidiroccata con una piccola finestrella a bifora; la cima è strutturata a merli ghibellini completamente occupata da nidi di uccelli. Attualmente è sede della cooperativa "Il Salterio". Nascosta da un filare di pioppi, la Cascina Mulini Asciutti è composta da due edifici paralleli che racchiudono l'alveo della roggia principale uniti tra loro da un camminamento posto tra sversalmente ai due blocchi e coperto da cinque archi; percorrendolo è possibile accedere alle due sale di macina, ai controlli delle chiuse ed al piano terra di ogni edificio. lì mulino oggi è parzialmente attivo; è possibile ammirare ancora il funzionamento dei vecchi ingranaggi arrugginiti e visitare i locali dove sono custodite le ruote in pietra usate per le diverse macinazioni. In posizione simmetrica al mulino, divise dalla roggia si trovano le due grandi stalle con il granaio, il fienile ed il ricovero per gli attrezzi. La conservazione di tutta la struttura è buona, è possibile inoltre intravedere in un angolo del cortile un ponticello di legno ed un piccolo forno per la cottura del pane. Nonostante la denominazione di questo mulino, attualmente è attraversato ed attorniato da fossi, rogge, rivoli d'acqua e piccoli stagni. 21 - VILLA MIRABELLO La villa venne costruita verso la metà del XVII secolo dalla fami glia Durini la quale aveva acquistato il feudo di Monza nel 1648. Propulsore fu Giuseppe Durini, figlio cadetto di Giacomo che commissionò la costruzione della villa all'ingegner Gerolamo Quadrio. I lavori iniziarono nel 1656 e terminarono nel 1675. Si racconta che la villa è stata costruita sulle rovine di un antico castello di proprietà dei De Leyva, nobile famiglia di origine spagnola da cui nacque Virginia Maria De Leyva meglio conosciuta come la Monaca di Monza. Durante il periodo in cui fu abitata dal Cardinale Angelo Maria Durini (1725 - 1796), la villa, abbellita con affreschi e ristrutturata, divenne "luogo di delizie e cenacolo di letterati". "Il Quadrio strutturò il Mirabello attorno ad una corte nobile ed una rustica. lì viale d'accesso infatti corrisponde all'asse di simmetria che attraversa la corte nobile e l'edificio padronale. Sull'edificio spiccano due torri quadrate simili a quelle della chiesa del seminario di San Pietro a Seveso. La villa ha una pianta a "U" abbastanza complessa. La pianta del nucleo centrale comprende otto sale, con atrio, disposte ad un ampio salone che occupa tutta l'altezza dei due piani. Monumentale è lo scalone d'ingresso degno dei migliori palazzi milanesi. Nell'ala laterale sinistra, c'è la cappella di Santa Maria Nascente, il cui portale ha una cornice in granito rosa. Nell'ala laterale destra rispetto alla corte è ubicata la scuderia a tre navate con volte a crociera. Nella facciata spiccano i tre archi di gusto vagamente neoclassico sopra i quali vi sono tre porte-finestre che si affacciano sul balcone sormontato da un timpano. Dopo la morte del Cardinale, la villa venne inizialmente requisita dai soldati di Napoleone, nel 1805 fu acquisita da Don Carlo Vimercati Sanseverino, ed infine, un anno dopo, venne venduta al Governo Italico che la inglobò nel Real Parco. Attualmente ospita alcune abitazioni ed è sede dell'Amministra zione del Parco, la quale ha in programma di ampliare le attività culturali e didattiche legate allo studio dei numerosi problemi paesaggistico-ambientali all'interno della struttura, in modo da concepire un nucleo operativo all'altezza dei migliori parchi europei. Sul lato sinistro al corpo centrale è ospitato il Centro Ippico Santa Maria, affiliato alla FISE, dove vengono svolti corsi d'equitazione e manifestazioni legate all'ippica; mentre sul lato destro, sempre occupato da numerosi box per cavalli, trova sede il Monza Polo Club. 22- CASCINA CASALTA Attualmente abitata ed utilizzata per uso agricolo, la Cascina Casalta ospita un'azienda agricola con un allevamento di 40 mucche oltre a numerosi box per la custodia dei cavalli. L'anno di costruzione risale al 1805-1825, da allora molte sono state le ristrutturazioni avvenute e attualmente si presenta divisa in due parti una vecchia ed una nuova. "Un edificio nato per ospitare contadini con un loggiato su due piani sostenuto da numerose colonnine neoclassiche in granito di base ottagonale. L'ingresso, al centro della facciata, è ad arco. Da qui attraverso una piccola rampa si sale all'aia interna racchiu sa da tre edifici singoli adibiti a stalle e fienili. Le decorazioni originarie in rosso riproducevano mattoni." 23- ISOLINO - ALLEVAMENTO DFL DOSSO Questa piccola struttura, situata sudi" un'isola", risale a circa 30 anni fa. La zona sulla quale è stata edificata è delimitata da una roggia che scorre verso la Cascina Mulini Asciutti. Attualmente è sede dell'Allevamento di pastori tedeschi "Del Dosso". L'edificio risalta nel verde del parco grazie alla vivacita dei colori sapiente mente utilizzati, come il rosso dei mattoni ed il giallo della pietra unitamente al violetto del glicine che in primavera incornicia il pergolato. Attualmente sede di un noto ristorante (Saint Georges Premier), I'ex fagianaia reale, l'etimologia lo dice da sola, era una cascina destinata all'allevamento di fagiani utilizzati per le battute di caccia reali. Costruita nel 1838, oggi si presenta con un aspetto molto elegante. Particolarmente ricercato, questo ristorante d'èlite, è sede di numerosi incontri mondani e meeting soprattutto in occasione del Gran Premio di Formula 1 nell'adiacente e celeberrimo Autodromo. Posta al centro di un'area verde ricca di saliscendi, I'ex Fagianaia è strutturata da un corpo centrale allungato e due casette laterali con il tetto appuntito, queste ultime sono arricchite da un balconcino in ferro battuto bombato. Nella parte centrale sporge un corpo quadrato con una grande finestra ai lati della quale trovano spazio due finestroni tripartiti da leziose colonne in sasso grigio. 25- CASCINA MOLINO SAN GIORGIO Questa struttura, risalente all
820, attualmente si presenta com posta da due edifici ad uso abitativo ed
agricolo con una grande corte di fronte. Pur essendo in parte ben
ristrutturato, il mulino San Giorgio conserva ancora un particolare fascino
agreste forse dovuto all'attività di allevamento, tutt'oggi praticata.
Durante la ristrutturazione del primo edificio sono stati tenuti ben in consi
derazione i particolari di ambientazione: rampicanti intorno al patio del
piano terra, fiori e bersò nel giardino antistante; il gusto è stato davvero
ottimo anche nella scelta del bianco per l'intonaco delle pareti in contrasto
con il caldo bruciato del cotto della pavimentazione. 26 - PONTE DEI BERTOLI Dopo il Mulino San Giorgio il Lambro attraversa una grande chiusa denominata Chiusa dei Bertoli; successivamente viene attraversato dal Ponte dei Bertoli "sul quale corre la strada di circonvallazione che collega il Mulino San Giorgio con i Mulini Asciutti". Questa struttura è stata progettata dall'ingegnere Cantalupi nel 1853. 27- PORTICO DEL SERRAGLIO "... entrasi nel Serraglio detto dei cervi, passando sotto un arco di stile gotico, che ci ricorda i tempi, e porta in fronte gli stemma dei Signori di Milano, i Visconti. Attigua a quest'arco havvi pure l'abitazione per la famiglia del guardiano, il recinto è chiuso a doppio steccato (ora però senza cervi nè daini nè caprioli che si lasciano vagare liberamente nel Parco) ed è formato in parte dal cosiddetto bosco di Biassono " (da una documentazione del 1841 di Virginio Bettini). Ubicata all'interno dell'area in concessione dell'Autodromo questa struttura probabilmente, un tempo costituiva parte di un ingresso di qualche ricca proprietà terriera. Un interessante arco di entrata a sesto acuto affiancato da due torri dal disegno particolarmente elaborato colpiscono subito il visitatore. L'arcata in mattoni rossi è bordata da una grossa treccia in muratura bianca. Due stemmi viscontei sono posti al centro di ogni torre all'estremità delle quali due semicerchi circoscrivono il disegno di un grosso fiore a petali. Accanto alle torri sono inseriti due medaglioni in pietra incisi a fiore. All'estremità dell'arco a sesto acuto una testa di cervo testimonia la probabile presenza di recinti dove, nello scorso secolo, pascolavano daini, cervi e caprioli destinati alle battute di caccia. RONDÒ DELLA STELLA Situato in una zona boschiva detta Bosco Bello, all'estremo nord del parco nell'Autodromo, il Rondò della Stella è detto anche dei carpini o del gernetto, ed è il punto in cui si incontrano le strade provenienti da tutte le direzioni del Parco. Questa zona boschiva, risalente al XV secolo e documentata con il nome di selva dei Gavanti è la più fitta dal punto di vista della vegetazione. |
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