Domenica 24 Maggio

IN BICI ALLA RISCOPERTA DELL’ADDA

L’Adda, oltre ad essere un fiume sulle carte geografiche, offre scorci e momenti stupendi a chi volesse percorrerlo in bici.

Chi me ne ha parlato è in grado di stare in bici a lungo. Per me che non uso la bici da tanti anni, la cosa aveva un fascino limitato dalla timore di ecchimosi sulle natiche. Abbiamo così identificato un itinerario alla portata di tutti (un paio d’ore molto tranquille ed in leggera discesa, ma che è molto interessante tanto dal punto di vista paesaggistico, che da quello cultural/industriale (pareti di verde mescolate a vecchie chiuse e filande abbandonate.

Proponiamo così una giornata all’aria aperta con pranzo al sacco. (Chi volesse avrà facolta di rifornirsi presso eventuali osterie lungo la strada). Finiremo con il gironzolare tra i vecchi borghi di Trezzo e Vario d’Adda, per tornare nel tardo pomeriggio a Milano.

Ci troveremo ad Imbersago, ma per chi fosse un vero appassionato di bici, proponiamo duna partenza da più lontano, da Calolziocorte, dove si può arrivare in treno con bici al seguito. Il ritrovo è comunque ad Imbersago insieme agli altri.

Per chi non avesse bici, o non avesse il modo di portarla fino ad Imbersago, ho pattuito con una cooperativa di noleggio la disponibilità della bici ad Imbersago al prezzo di 10 euro a bici per l’intera giornata.

Per il ritorno a Imbersago a recuperare le macchine, c’è la possibilità di un pulmino che porti i capimacchina (costo da suddividersi trale persone)

Ci si troverà tutti alle 11.00.

Chi fosse interessato ad unirsi a noi si può metter in contatto con Angela che coordina la gita (Patrocinata poi da Franco Bratina che ha proposto l’itin

E’ IMPORTANTE CONFERMARE IL NOLEGGIO DELLA BICI  all’indirizzo di posta

Angela Bondioni   Tel 320/0446780 - bonangela@virgilio.it

Oppure a Guido Platania

Tel 334/6975885  -  gp@helponline .it

ATTENZIONE – E’ UN MOMENTO DI AGGREGAZIONE LIBERA. NON C’E’ QUOTA DI PARTECIPAZIONE E CI SI SUDDIVIDONO LE EVENTUALI SPESE. IL PERCORSO E’ LIBERO. LA TRACCIA PROPOSTA E’ PURAMENTE INDICATIVA.

Programma

9.41 Treno FFSS Garibaldi per Lecco, fino a Merate/Cernusco, da lì pochi km o autobus

11.00 Ritrovo ad Imbersago al traghetto per chi noleggia la bici

12.00 Partenza del giro dall’imbarcadero del traghetto

18.17 Autobus Trezzo casello autostrada, arrivo a Piazza Freud a Milano (Porta Garibaldi) in 45’. C’è un autobus ogni mezz’ora

Per chi fosse in bicicletta propria, in 9 km si arriva a Gessate dove c’è la metropolitana linea 2.

 

Spesa prevista

Nolo bici (opz) circa 9 .00

Pranzo di base al sacco con possibilità approvvigionamenti presso bar e trattorie locali

Ritorno dei capi macchina a recuperare le bici (opz), suddivisione dei costi di un pullmino

                       

Pedalare lungo i fiumi in Lombardia

LUNGO L’ADDA DA LECCO A TREZZO

IN AUTO. Airuno è raggiungibile con la strada statale 36 Milano Lecco.
Per arrivare a Paderno d’Adda, a metà dell’itinerario, si lascia la statale 36 a Cernusco Lombardone, seguendo le indicazioni per Bergamo. Al termine del percorso, Trezzo ha un proprio casello sull’autostrada A4 Milano Venezia.
IN TRENO. La linea Milano Lecco Sondrio delle Ferrovie dello Stato passa dalla stazione di Airuno
IN AUTOBUS. Non ci sono linee a lungo percorso che passino da Airuno.
Invece dalla tappa finale del percorso, Trezzo, si possono raggiungere Monza e Gessate mediante autobus delI’ATM di Milano che si prendono in via Biffi, nel centro della cittadina. Gessate è poi collegata al centro di Milano dalla linea verde MM.
Pullman della società Autostradale possono riportare da Trezzo nel capoluogo (linea Milano Bergamo), anche con bici come bagaglio: fermata al casello di Trezzo dell’autostrada A4.

EQUIPAGGIAMENTO. Non c’è nessuna particolare esigenza, salvo un paio di scarpe comode. Sempre utili un binocolo e la macchina fotografica.

Da AIRUNO si percorrono circa 600 m lungo la statale 36 in direzione di Lecco,
fino alla località
FORNASETTE.
Superata la Trattoria Cantù, s’imbocca una stradina stretta che, passando tra alcune proprietà private, porta alla riva del fiume. La zona prende nome dalle furnasett, antiche trattorie (alcune ancora presenti), dove si potevano gustare i pesitt, i pesciolini fritti.
Il corso dell’Adda offre in questo tratto un paesaggio molto bello: a nord la sagoma inconfondibile del Resegone e le Grigne, a sud lo scorrere delle acque verso la pianura attraverso le canne e la rive rese ombrose in alcuni punti da pioppi e platani.
In questa zona del fiume, fino a Brivio, venivano un tempo costruite nell’acqua delle chiuse che rallentavano la corrente formando bacini che facilitavano la pesca. Queste strutture furono eliminate perché, impedendo un rapido deflusso delle acque del lago attraverso l’Adda, erano ritenute causa delle periodiche inondazioni di Como.

Scendendo di circa 3 km, si raggiunge
BRIVIO,
il cui nome deriva dal celtico briva, in altre parole "ponte" o "passaggio": qui l’Adda si restringe formando un passaggio obbligato; del castello che lo controllava rimangono alcuni resti.
Il castello di Brivio, fatto costruire probabilmente dai vescovi di Bergamo, è un grande quadrilatero con agli angoli tre torri a sezione rotonda e una quarta di maggiori proporzioni a sezione quadrata, in funzione di maschio.
A quest’ultima, sul lato est, venne aggiunto in seguito uno sperone a pianta triangolare.
In effetti, una serie di modifiche ha via via alterato nel corso dei secoli la struttura del castello. Anche il fossato, originariamente ricavato facendo deviare il corso dell’Adda, è stato poi livellato in epoca recente.
Fino al 1837, esistevano a quest’altezza del fiume una serie di pescaie (delle chiuse) che rallentavano la corrente del fiume e ne facevano divergere un ramo per dar movimento ai mulini e ai setifici (qui c’era una delle più importanti filande della zona).
Da Brivio, passati sotto il ponte, si prosegue in direzione sud verso Paderno d’Adda. Le rive sono coperte da boschi di ontani, castagni, platani, salici e, dove il fiume si allarga e rallenta, si osserva una fitta vegetazione palustre con i più bei fiori acquatici, gigli selvatici e ninfee. Nel sottobosco umido e ombroso ci sono mughetti ed esemplari di veroniche.
Trovano qui il loro habitat ideale diverse specie di avifauna palustre: tuffetti, cannareccioni, migliarini di palude, numerose coppie di cigni reali; sui rami più bassi che sfiorano le acque si possono vedere scrìccioli e lo sgargiante martin pescatore. Nei boschi circostanti, merli, cardellini, fringuelli, gazze grigie e rapaci notturni. Sopra le acque spesso volano il nibbio, il gheppio (Fa/co tinninculus), e gruppi di gabbiani comuni alla ricerca della preda.

Dopo circa 4 km, si arriva a
IMBERSAGO, dove si trova un traghetto che funziona ancora sullo stesso principio dì qualche secolo fa, ed è noto come "traghetto di Leonardo".Le strutture del battello vengono periodicamente rinnovate, ma il movimento è assicurato sempre da una fune di ferro ancorata alle due rive: un po’ con l’aiuto della corrente, un po’ a forza di braccia, il traghetto compie numerose traversate quotidiane, utilissime anche alle auto per evitare deviazioni fino ai ponti fissi di Brivio o, più a sud, di Paderno.

Percorsi ancora circa 3 km, oltrepassata un’ansa del fiume, si arriva a
PADERNO D’ADDA, dove la valle si stringe ancora, ed è attraversata a notevole altezza sulle acque del fiume dal più famoso tra i ponti sull’Adda. Qualche centinaio di metri prima del ponte si trova una centrale elettrica da dove I’acqua viene in parte incanalata per servire altre centrali che si incontrano più a sud.
All’altezza della prima chiusa si attraversa a sinistra, lasciando sulla destra la strada che sale al centro di Paderno.
Subito dopo il ponte, l’Adda si presenta in uno dei suoi aspetti più suggestivi.
Scorre tra sponde ripide e verdeggianti, per gettarsi poi impetuosamente tra rocce e dirupi, dove le acque provocano vortici spumeggianti e paurosi.
La conformazione naturale che fa compiere al fiume un dislivello di 27 metri in 2 km di corso rendeva impossibile il passaggio ai barconi da trasporto fra il Lario e la pianura.
Per
superare l’ostacolo fu scavata nella roccia (1777) un’ingegnosa opera idraulica, il Naviglio di Paderno, di cui ancora oggi si vedono, inutilizzate e invase dal muschio, le sei

CONCHE, con accanto i casotti che fungevano da centraline. Lungo i canali si trasportavano soprattutto cemento da cuocere, pietra di calce, ghiaia, graniti, legna.
Si fiancheggia il lato sinistro del canale, a partire dalla Diga Vecchia (poco dopo il ponte di Paderno) fino al ricongiungimento con l’Adda, ritornato ampio e tranquillo.
Nel tratto finale del percorso sono sorte in successione numerose

CAVE DI SABBIA, che hanno devastato le rive boscose per chilometri. Non si tratta soltanto di danni estetici, ma di rischi per il delicato ecosistema fluviale soprattutto nei suoi equilibri idrogeologici.

A circa 4 km oltre Paderno, nei pressi di
PORTO D’ADDA, si trovano a breve distanza l’una dall’altra le centrali Bertini (1898) ed Esterle (1914). Sono edifici splendidi per gli appassionati di architettura e di archeologia industriale: vere cattedrali dell’età della tecnica, con dimensioni gigantesche e decorazioni di ceramica policroma. Per visitarli (sono di proprietà della Edison) è necessario chiedere in precedenza uno speciale permesso di studio.

Percorsi ancora circa 6 km, lungo la riva di un Adda molto ampio, si arriva al lungofiume di
TREZZO D’ADDA, dove nel fiume largo come un lago si specchia la bassa ed elegante sagoma liberty di un’altra centrale elettrica, la Taccani (1906) di proprietà della ENEL di Milano, la centrate non è visitahile. le si può al massimo passare davanti, cercando di non disturbare chi ci lavora.Le tre grandi centrali testimoniano uno dei maggiori momenti di espansione della tecnica e della produttività milanesi e lombarde. a cavallo tra l’88 e il ‘900. Sono tutte ancora in funzione.
Alle spalle della Taccani, si arriva con una breve salita al castello di Trezzo (il nome deriva dal celtico trecc, luogo alto e fortificato). Costruita dai Visconti (fine del ‘300), la rocca è visitabile, mentre rimangono solo i basamenti dì un arditissimo ponte ad arcata unica costruito alla medesima epoca del castello originale. Il centro di Trezzo è a brevissima distanza dal castello.

 

Foto scattata da me
La Centrale Taccani, a Trezzo

 

Foto scattata da me
Caratteristico aspetto del fiume

LA CULTURA. Oltre a quelli elencati nell’itinerario, lungo la strada si possono raggiungere altri monumenti storici di interesse, come il Santuario della Rocchetta sopra Airuno, la seicentesca Madonna del Bosco vicino a Imbersago, e un altro santuario

(anche questo detto della Rocchetta) sopra la terza chiusa.Il soggiorno di Leonardo da Vinci alla Villa Melzi di Vaprio d’Adda ha portato a far risalire a Leonardo una serie di interventi idraulici e ingegneristici nella zona.
Si sono attribuite a lui le concezioni originarie del traghetto di Imbersago e del Naviglio di Paderno.
È tradizione che il paesaggio scosceso dell’Adda nel tratto di quest’ultimo gli sia addirittura servito da ispirazione principale per i fondali di alcuni famosi dipinti come La Gioconda e le varie versioni della Vergine delle Rocce.

 

Percorso ciclabile lungo l'Adda –

 Distanze da percorrere

 

P
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L'

A
D
D
A

 

km 0

3

.

CALOLZIOCORTE (m. 206)

.

# Santuario del Lavello

km 3

8,8

OLGINATE (m. 206)

.

# Diga

# Ponte e traghetto

# Villa Sirtori

# Filanda Fenaroli

km 11,8

4,5

BRIVIO (m. 202)

.

# Castello

# Ponte

km 16,3

4

IMBERSAGO (m. 200)

.

# Traghetto

# Santuario della Madonna del Bosco

km 20,3

 

0.9

N
A
V
I
G
L
I
O

D
I

P
A
D
E
R
N
O

PADERNO (m. 196)

.

# Ponte "S. Michele"

# (Centrale Idroelettrica Semenza)

km 21,2

0.9

- Cappella "Madonna della Rocchetta"

km 22,2

1

- Centrale Idroelettrica Angelo Bertini (1896)

km 23,4

1.2

- Centrale Idroelettrica Carlo Esterle dell'Edison

km 27,2

3.8

-Costruzione fortificata

km 29

0,2

.

TREZZO (m. 145)

.

# Castello
# Centrale Idroelettrica "Taccani" (1906)

km 29,2

1,8

N
A
V
I
G
L
I
O


M
A
R
T
E
S
A
N
A

CAPRIATE

km 31

 

4

CRESPI D'ADDA (m.135)

.

# Villaggio operaio
# Santuario della Madonna di Concesa (Trezzo)

km 35

4,2

VAPRIO (m. 133)

.

# Villa Melzi

# Villa Simonetta

km 39,2

2

M
U
Z
Z
A

GROPPELLO D'ADDA

km 41,2

 

1,5

CASSANO D'ADDA (m. 126)

.

# Villa Borromeo

# Castello

km 42,7

.

Staz. FS (m. 126)

 

 

 

IN BICI LUNGO L'ADDA
il percorso consigliato da Lino, Josè Maria e Chiara


(foto di Lino Milani)

occorre scendere verso le cartiere Binda, a destra del ponte, imboccare il sentiero che costeggia il canale Martesana e... via di pedali, in direzione Concesa.
Sulla sinistra, al di là del canale, potete notare un immenso parco: è quello di villa Castelbarco-Albani, una dimora principesca edificata nella seconda metà del XV secolo e ristrutturata nei secoli successivi; sul Naviglio si può ammirare un'antica ruota metallica a otto pale, che provvedeva ad azionare una pompa per l'irrigazione dei giardini della proprietà.
Si arriva, dopo qualche colpo di pedale, al Santuario della Divina Maternità e relativo convento dei Carmelitani Scalzi di Concesa, databile attorno al 1642, posto ai piedi di uno sperone roccioso a picco sul fiume. Sopra questo si trova la sede del Parco Adda Nord: Villa Gina, costruita nel 1855 da Paolo Bassi, che prese a modello la villa Fontallerta nei pressi di Firenze. Poco più a nord uno sperone di roccia, sotto il ponte autostradale, ricorda l'antica derivazione del Naviglio Martesana realizzato tra il 1457 ed il 1463.
Il Santuario di Concesa merita e i suoi dintorni meritano una bella visita a piedi, quindi... tenete la vostra tabella di marcia sott'occhio e fate in modo di trovare il tempo per andare alla scoperta di quest'angolo di paradiso.

E proseguiamo con la ciclopedalata: la strada da prendere è il sentiero che costeggia l'Adda (tenete il fiume sulla vostra destra) e procedete fino ad arrivare ad una strada asfaltata che sale, a sinistra, e presenta qualche tornante: siamo arrivati a Trezzo sull'Adda, il cui castello (o meglio, i ruderi) troneggia sull'Adda.



(foto di Lino Milani)

Per arrivare nel centro della cittadina dovrete fare la salita già accennata: da lassù potrete godere un panorama davvero invidiabile. Il centro di Trezzo è un particolarissimo esempio di abitato medioevale; la cosa che dovete assolutamente visitare è il castello, costruito su una primitiva rocca longobarda che la tradizione vuole edificata dalla regina Teodolinda. Da quella prima rocca ebbe origine una tormentata storia di lotte, di conquiste e di morti che vide protagonisti Federico Barbarossa, i Torriani, i Visconti. Qui, nel 1385, morì Bernabò, fatto avvelenare dal nipote Giangaleazzo. Nel 1416 il Carmagnola distrusse l'arditissimo ponte sull'Adda di cui ancora oggi si vedono la spalla e l'attacco. Del castello rimangono integri la torre alta 42 metri e il pozzo Vercellino del 1400.
Dopo la visita al castello, scendete verso il fiume (prima strada a destra, una discesa piuttosto ripida ma agibile) e... sorpresa: vi troverete di fronte una nuova prospettiva dell'Adda, abbellita dalla silhouette della centrale idroelettrica Taccani, intrigante esempio di architettura Liberty, diviso tra le decorazioni floreali e i 'colpi di frusta' tipici dello stile del primo Novecento. Una grande diga a palconcelli in legno convoglia le acque lungo i lati della centrale: qui l'Adda forma uno spaccato irripetibile dove natura, storia e tecnologia si intrecciano armoniosamente.

Dopo quest'attimo di estasi, proseguiamo in direzione Paderno, lasciandoci sempre l'Adda a destra e proseguendo in bici sul sentiero che costeggia il fiume; non vi sarà difficile, in questo tratto, incontrare qualche esemplare di fauna del luogo: cigni reali, germani reali, folaghe, gallinelle d'acqua, tuffetti...




 


(foto di Lino Milani)