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Domenica 30
Maggio
CAPO DI PONTEI CAMUNI ED IL ROMANICONe abbiamo sentito parlare tante volte, abbiamo
visto qualche graffito, ma sono parte della nostra storia e noi non ne
sappiamo niente. Perciò questa proposta per arrivare a scoprire qualcosa in
più. |
Programma di massima Mezzi, auto proprie guidate dai partecipanti Domenica 8.45 All’uscita della
metropolitana di Cascina Gobba 9.00 Partenza. 13.00 Area picnic del Parco di Naquane 14.00 Visita del parco con guida 16.00 Pieve di San Siro 17.30 –Rientro a Milano Spesa prevista – Spesa macchina circa 50
euro andata e ritorno da suddividere tra i passeggeri (4 persone epr macchina, 12,50 euro a testa) Ingresso al parco di Naquane 4 euro a testa. Meno di 18
e più di 65 gratuito. 18-25, 2 euro a testa. Visita guidata Meno di 15 persone, non si fa. Almeno 15
persone, 6 euro a testa Pranzo di base al sacco
presso area picnic |
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A due ora da Milano, nel mezzo delle montagne tra Bergamo e Brescia (ma in provincia di Brescia) c’è Capo di Ponte uno dei centri più significativi della zona dei Camuni. Ci sono musei, parchi archeologici … ci sarebbe da passare settimane. Noi, in un giorno, proponiamo un assaggio di alcuni degli aspetti più significativi. Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane , il Monastero di San Salvatore e la Pieve di S. Siro . Partiremo
per tempo da Milano verso le 9.00. Arrivari a Capo
Di Ponte, andiamo subito al monastero, che sarà ad ingresso libero dove
ciascuno potrà girare secondo i propri tempi. Ci troveremo poi all’area
picnic dove si potrà consumare il pranzo al sacco. Chi vuole potrà trovare
panini al bar o altre soluzioni presso l’hotel vicino. Alle14.00 Al Parco
nazionale ci prendiamo una guida che ci porti a scoprire ed interpretare le
incisioni rupestri. Una
volta finito andremo a visitare la Pieve di San Siro. Poi comincerà il
ritorno verso Milano. La
guida va prenotata, VI PREGHIAMO PERCIO’ DI PRENOTARVI Riferimento: Tel 334/6975885
- gp@helponline .it ATTENZIONE!!! SI RICORDA CHE SI
TRATTA DI UNA GITA TRA AMICI SENZA QUOTA DI PARTECIPAZIONE. IL PERCORSO PROPOSTO E’ SOLO
INDICATIVO. CIASCUNO E’ LIBERO DI SEGUIRE |
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Parco Nazionale delle
Incisioni Rupestri di Naquane
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. Monastero di San Salvatore
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Preistoria e protostoria
Paleolitico
Le prime testimonianze umane in Val Camonica
risalgono al periodo successivo al termine dell'ultima
glaciazione: recenti scavi presso la rupe di Santo Stefano a Cividate Camuno hanno
evidenziato un fondo di capanna attribuibile al Paleolitico
superiore. Si tratta della più antica presenza dell'uomo ritrovata
in questa zona e risale al XII
millennio a.C.[1]. Tra IX
e VIII millennio a.C. penetrarono in valle gruppi
semi-nomadi di cacciatori e raccoglitori, che si spostavano di luogo in luogo
solitamente seguendo gli spostamenti degli animali selvatici e abitavano in
capanne o bivacchi stagionali. A questo periodo risalgono alcune incisioni
rupestri di grandi figure animali, oggi conservate presso il Parco
archeologico comunale di Luine a Darfo Boario Terme[2][3]. Neolitico [modifica]
A partire dal VII millennio a.C. iniziò a diffondersi in
tutta Europa la civiltà agricola e stanziale nota, secondo l'espressione
coniata da Marija Gimbutas, come
"Europa Antica". Le valli alpine furono toccate dal processo nel VI millennio a.C., anche
grazie a un miglioramento complessivo delle condizioni climatiche; i gruppi
di cacciatori-raccoglitori paleolitici furono assorbiti dai più numerosi
agricoltori neolitici, che si insediarono
stanzialmente nell'area. Queste comunità sedentarie furono in grado di
praticare le prime forme di allevamento
e di agricoltura;
conoscevano l'utilizzo della ceramica
e della tessitura del lino e una migliore
tecnica nella costruzione e nella lavorazione della pietra. In questo periodo l'arte rupestre in Val
Camonica adottò come soggetti figure umane e tratti
simbolici geometrici: rettangoli, cerchi, punti[4]. Età del rame
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Incisioni rupestri della Valcamonica, scena di caccia al
cervo Dall'inizio del III millennio a.C., con l'Età del rame, in Val Camonica si affermò una prima metallurgia e ci furono
dei miglioramenti nell'agricoltura, con l'introduzione dell'aratro,
nell'allevamento, con l'avvio di una produzione casearia, nella tessitura,
con l'impiego della lana, e nei trasporti,
con l'introduzione della ruota
e del carro. Le accresciute
disponibilità alimentari consentirono un aumento della popolazione e una
differenziazione sociale. Di questo periodo sono le prime statue stele, blocchi
monolitici istoriati con simboli celesti, animali, armi, figure umane e altri
segni[5]. Età del bronzo
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Durante l'Età
del bronzo si affinamento le tecniche artigianali, soprattutto
metallurgiche, e il territorio fu ripartito tra
gruppi in lotta tra loro. Le incisioni rupestri risalenti a questo periodo
rappresentano soprattutto armi[6]. In località Dos dell'Arca (Capo di Ponte) si
trova, presso la chiesa delle sante Faustina
e Liberata, un sito risalente all'Età del bronzo e
frequentato fino alla tarda Età del ferro; gli
scavi sono stati condotti da Emmanuel Anati
nel 1962 e hanno rinvenuto
i resti di alcune capanne e ceramiche, probabilmente resti di attività
religiose. Il sito è noto soprattutto per il ritrovamento di molti frammenti
di boccale, alcuni inscritti con lettere in alfabeto camuno,
definiti appunto "tipo Dos dell'Arca"[7]. Età del ferro
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La scoperta della lavorazione del ferro fu notevolissima per quel popolo
che nelle fonti romane è ricordato come Camunni
(nome attestato per la prima volta alla fine del I secolo a.C.): la
valle possedeva numerose miniere di questo minerale, tanto che molte rimasero
attive fino a metà del XIX
secolo. Fu questo il periodo di massima attività nella creazione di incisioni rupestri: è databile all'Età del ferro quasi
l'80% dell'intero patrimonio finora scoperto[8]. A Temù è stata
ritrovata un'abitazione risalente all'Età del ferro, con un piano interrato
rivestito in pietra sul quale sorgeva una struttura
in legno: simili quindi ad altre costruzioni alpine del periodo[9]. Attorno al V secolo a.C. gli Etruschi, già diffusi nella Pianura Padana, ebbero contatti con le popolazioni alpine che lasciarono tracce nell'alfabeto camuno e nell'arte rupestre. Verso il III secolo a.C. giunsero in Italia i Galli celtici che, provenendo dalla Gallia transalpina, si stabilirono nella Pianura padana ed entrarono in contatto con la popolazione camuna: lo testimonia la presenza, tra le incisioni rupestri della Val Camonica, di figure di divinità celtiche quali Cernunnos. |
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