Consigli pratici
Il cappone non deve essere enorme, cercate
anzi di scegliere il piu' piccolo che trovate. Sara' piu' facile da cuocere,
piu' buono, piu' tenero e sicuramente meno grasso. Ricordate che questo animale
per molti versi ‘sfortunato’, altro non è, infatti, che un gallo castrato, poi
fatto ingrassare artificialmente, in maniera spesso non proprio genuina. Se
potete, cercate di procurarvelo dai contadini in qualche cascina all' antica,
ci guadagnerete in salute.
Se preparate il cappone al forno, tenete d'
occhio il colore del cappone mentre cuoce. Il sugo deve sempre essere in
leggera ebollizione, ma non deve bruciarsi la pelle. Per questo dovete girarlo
e bagnarlo spesso con il suo sugo, al limite abbassate il forno e prolungate la
cottura, ma la doratura deve evidenziarsi solo alla fine. La teglia deve essere
posizionata in modo che il cappone sia proprio in mezzo al forno, cosi' che l'
aria calda gli arrivi in uguale maniera da tutte le direzioni. Provate a
verificare la cottura del cappone dopo 1h 30, con un coltellino, che deve
entrare facilmente senza incontrare la resistenza della carne ancora cruda.
Se fate il cappone bollito, secondo la
ricetta classica, la cottura e' una cosa basilare perche' prenda il sapore
giusto sia la carne che il brodo, che poi utillizere per preparare la sera dei
succulenti tortellini, ad esempio. Mia madre mi raccontava di quando da
bambina, allevavano il cappone sul balcone di casa, una qualsiasi palazzina di
periferia. La mattina di Natale si svegliava con il profumo del cappone che
aleggiava per tutta la casa: la nonna lo preparava la vigilia e poi lo metteva
a cuocere sulla vecchia stufa all' alba, cosi' cuoceva piano piano per molte
ore. Oggi noi non abbiamo piu' ne i capponi allevati in casa ne le stufe, lo
facciamo sulle cucine a gas in capaci pentole. Cercate di far bollire il
cappone piano piano, 2 ore sono sufficienti.
Il cappone e' ottimo anche freddo. Volendo,
si puo' prepararlo il giorno prima e servirlo in piena estate.