Guido
Pkatania
Tel
334/6975885
gp@helponlien.it
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Domenica 14
Febbraio
A Cornello dei Tasso (dove sono nati i
taxi)
Non tutti sanno che i taxi hanno un nome di
origine italiana. Infatti il servizio delle poste
veneziane a Cornello era affidato alla famiglia
Tasso. Che poi si è organizzata ed allargata fino ad
assumere presso gli Asburgo la responsabilità delle poste imperiali. Il loro
nome è diventato Turm Und Taxis (se l’ho scritto
bene) da cui il servizio di mezzi pubblici chiamato taxi.
Cornello
è un pese della val Brembana,
tagliato poi fuori dalla strada principale, che gli ha permesso di mantenere
un’atmosfera medioevale che costituisce il suo fascino..
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Programma possibile
Mezzi
In macchina
Partenze
libere. Indicativamente verso le 9.00 da Milano
Per
organizzare cerco ed offro posti macchina,
telefonare
Arrivo ore
11.00 davanti al Museo delle Poste di Camerata Cornello
Spesa
INDICATIVA –
Costo
indicativo per macchina 15 euro solo andata (l’importo va suddiviso tra i
partecipanti)
Visita
guidata 3 euro a testa
Trattoria
– menù costituito da
Polenta taragna con 2 carni, caffè e
bevande 15€ a testa
Se
qualcuno preferisce può mangiare al sacco.
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Bruno
ci propone una visita dai tanti aspetti.
Il
primo, gradevolissimo, è l’uscita da Milano per un ambiente diverso dalla città
Abbiamo
poi il paese medioevale da scoprire.
Non
dimentichiamo il museo delle poste.
Vogliamo
trascurare la possibilità di mangiare una polenta e taragna
come Dio comanda?
Ed
ecco così una proposta di unn giornata.
Ci
si trova in tarda mattinata a Cornello. Possiamo
prenderci una visita guidata che ci faccia visitare il museo (se non interessa la guida è gratuito), ma anche il paese. Chi
vuole verso le 13.00 si può trovare alla trattoria. Quattro passi per
assorbire l’atmosfera del paese dopo pranzo e nel pomeriggio, quando
incomincia a far buio, si torna a casa.
E’ UNA GITA TRA
AMICI, SENZA QUOTA DI PARTECIPAZIONE, IL PERCORSO
INDICATO E’ SOLO PROPOSTO , MA CIASCUNO E’ LIBERO DI FARE IL PERCORSO DESIDERATO. GLI ORARI SONO,
OVVIAMENTE INDICATIVI
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Il nome
La prima citazione di Camerata è del 1181 e
in altri documenti della stessa epoca appare anche il nome di Cornello.
L'etimologia è incerta, anche per quanto riguarda il toponimo Camerata, forse
riferibile alla presenza in zona di un edificio fortificato e dotato di
aperture (camere) ad arco.
La
Storia
• 1251, abitano al
Cornello, come confermano i documenti, Omodeo Tasso e altri membri della famiglia dei
"mastri di posta". L'attività, dapprima svolta a piedi, fu in
seguito perfezionata con l'uso del cavallo, delle staffette e delle
diligenze. Organizzandosi in una società privata, la Compagnia dei
Corrieri, la famiglia dei Tasso, nei suoi vari rami, riuscì ad ottenere la
gestione delle poste dapprima nella Repubblica di Venezia e poi, tra '400 e
'500, nello Stato pontificio, nello Stato di Milano e in tutte le contrade
d'Europa dominate dall'Impero Asburgico.
• 1330 ca., si trova già l'indicazione di Cornello
de Tazzis, segno dell'importanza assunta dalla
famiglia che aveva qui il suo luogo d'origine.
• 1430, la notorietà di Cornello, posta sulla via mercatorum che collega Bergamo con la Val Brembana, è confermata dalla concessione
del mercato per due giorni la settimana.
• 1592, su incarico del Senato della Repubblica di
Venezia, il podestà di Bergamo Alvise Priuli fa
tagliare nella roccia viva la nuova strada della Val
Brembana, che aggira Cornello
per portarsi su altre arterie più comode per il commercio con i Grigioni e la Valtellina. La strada Priula segna la fine
dell'epoca d'oro di Cornello e l'inizio del suo
isolamento.
• 1899, l'abate
Girolamo Figini conferma un'impressione di
desolazione che un po' tutti i viaggiatori in queste esprimono alla vista del
gruppo di case di Cornello, "abitato da poveri
montanari che d'estate sono costretti ad emigrare in
Francia, impiegandosi nella fabbrica del carbone, per guadagnarsi quel pane
che non dà loro la povertà del sito".
La via porticata, immagine d'altri tempi
Cornello dei Tasso è una delle località della
provincia di Bergamo dove meglio si è conservata la
struttura urbanistica medioevale.
Un tempo, il borgo era al centro dei commerci che si svolgevano con la
Valtellina lungo la via mercatorum e sede di un
importante mercato.
Sul finire del Cinquecento la sua fortuna cominciò a declinare in seguito
alla costruzione (1592) della nuova strada di fondovalle, la Priula, la quale attraversava tutta la Val Brembana ma
non toccava più Cornello. Il villaggio in tal modo
rimase escluso dai traffici, perdendo l'importante funzione di raccordo tra
la media e l'alta valle che aveva svolto fino a quel momento.
Il secolare isolamento ha favorito la conservazione dell'originario tessuto urbanistico
che è caratterizzato dalla sovrapposizione di quattro diversi piani
edificativi.
Nella parte più bassa sono allineate orizzontalmente alcune costruzioni a
strapiombo sul Brembo che evidenziano l'originaria
caratteristica di fortificazione del borgo.
Sul piano superiore corre la via porticata,
sovrastata da arcate in pietra, coperta da un soffitto in travi di legno e
pavimentata in acciottolato. Essa costituisce l'elemento di maggior pregio di
tutto l'abitato.
Sotto il porticato si aprono verso valle gli accessi agli edifici del piano
inferiore e si affacciano verso monte le botteghe e le scuderie che nel
periodo di maggior sviluppo erano il cuore commerciale del paese. Il terzo
piano, più aperto, era dedicato alle abitazioni e alterna edifici piuttosto
semplici a palazzi di un certo interesse architettonico.
In alto sorge la chiesa che rappresenta l'ideale raccordo tra le costruzioni
dei piani sottostanti. Separato dal contesto
urbanistico è il palazzo Tasso, che sorge su uno sperone di roccia sul lato
meridionale del borgo con evidente funzione di guardia verso la valle. La sua
struttura è ancora abbastanza leggibile grazie al recupero delle rovine
effettuato dalla Provincia di Bergamo.
Il paese è dominato dall'alto dalla chiesa, il cui campanile con finestre a
bifore è tra i pochi esempi di stile romanico in Val
Brembana. La costruzione, notevolmente trasformata
nel corso dei secoli rispetto alla struttura originaria che risale al XII
secolo, rappresenta uno degli elementi di maggior interesse del borgo.
L'aspetto più interessante riportato alla luce dai lavori di restauro è il
grandioso ciclo di affreschi che ricoprono le pareti interne della cappella
nobiliare dei Tasso e che risalgono al XV-XVI sec.
La complessità, la varietà dei temi e il notevole gusto stilistico rendono
questo ciclo uno dei più pregevoli tra quanti adornano le chiese della Val Brembana. Vi è chi ipotizza
che tra gli esecutori vi sia Baschenis di Averara. I quadri dell'affresco presentano notevoli
diversità stilistiche: accanto a figure che riproducono, nel portamento e
negli abiti, esempi tipici della vita popolare, si ammirano soggetti
piuttosto raffinati, ripresi in atteggiamenti contemplativi e in
abbigliamento sfarzoso.
D'altra parte, questa netta distinzione era una caratteristica degli abitanti
di questo luogo, dove tra una maggioranza di contadini e piccoli artigiani si
potevano incontrare, a partire dai Tasso, alcune
famiglie di rango elevato.
Di buona fattura sono le figure di S. Giorgio, S. Vincenzo, S. Stefano e Sant'Agata;
pregevole è l'Adorazione dei magi; ma il più bello di tutti è il riquadro del
Miracolo di Sant'Egidio, protettore dei maniscalchi, scena di notevole
interesse storico per la raffigurazione di ambienti, costumi e attrezzi da
lavoro dell'epoca.
Infine, sulla cornice della pala con la Crocifissione, datata 1635, è ben
visibile lo stemma del casato dei Tasso, con corno di posta e raffigurazione
del tasso. L'insegna è visibile anche su una casa che si affaccia sullo
slargo centrale del borgo.
Il prodotto
del borgo
Il Formai de mut
dell'Alta Val Brembana è
un Dop la cui area di produzione corrisponde ai
territori di 21 comuni della valle.
Se ne distinguono due produzioni: una estiva,
ottenuta con il latte degli animali al pascolo, più limitata e dunque più
ricercata, e una invernale, proveniente dalle latterie e dalle aziende
agricole di fondovalle.
Altri formaggi tipici della Val Brembana
sono il Branzi, il cui
sapore dolce e delicato viene dalle particolari essenze vegetali presenti nei
foraggi della valle; i caprini dai profumi naturali; l'Agrì,
la Formagella, lo Stracchino e il Salva,
prestigiosi prodotti dell'arte casearia garantiti dal marchio "Prodotti
della Valle Brembana".
Il Taleggio, infine, il più celebre di tutti, è un formaggio Dop a pasta molle il cui nome deriva dall'omonima valle.
La sua origine risale al X-XI sec., quando nelle
grotte delle Prealpi bergamasche questo formaggio affinava le proprie qualità
grazie alle fresche e profumate correnti provenienti dalle fenditure della
roccia.
Il piatto
del borgo
Cornello offre una cucina semplice, a base di prodotti che
si fanno apprezzare per l'intensità del gusto e dell'aroma. Il posto d'onore
tra i primi piatti spetta ai casonséi, grossi
ravioli fatti in casa con ripieno a base di pangrattato, formaggio, uovo,
aglio e prezzemolo, e conditi con burro e salvia.
Passando alla polenta, accanto alla nota taragna, è
tipica della zona la polenta cunsada, servita
appena cotta, a bocconcini, ricoperti di taleggio fresco e conditi con panna
e burro fritto con salvia.
Prelibato anche il chisöl, un involto di polenta
ripiena di taleggio fresco che viene fatto
abbrustolire sulla brace o sul piano della stufa.
La polenta accompagna i piatti di carne: coniglio e pollo arrosto, capriolo e
lepre in salmì, uccellini, rane e lumache con la panna.
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